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La legge sullo stalking è inefficace! Una petizione per correggerla

Da Marypinagiuliaalessiafabiana
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Da sinistra: Lucia Annibali, avvocatessa sfigurata dall’acido dal suo ex fidanzato mentre usciva dall’androne di casa. A destra, Denise Morello, 22enne uccisa dal suo ex fidanzato.

In queste 24 ore si sono consumate due terribili violenze ai danni di una giovane donna uccisa e un’altra gravemente “acidificata”, entrambe dai loro ex fidanzati. Questi due reati si configurano come effetto della forte ideologia patriarcale che opprime la libertà individuale e l’identità della donna come individuo. Una, sfigurata (come si usa in India e in Pakistan) a causa di una cultura che vede le donne come proprietà e come “oggetto sessuale”, per cui la donna vale solo in qualità del suo aspetto, l’altra privata della propria vita secondo le norme patriarcali “sei mia o di nessuno” da un uomo che frequentata liberamente altre donne ma non accettava che Denise fosse libera di avere altre relazioni sentimentali.   Le due donne, come le 124 dell’anno scorso, avevano denunciato i loro stalker ma le forze dell’ordine le hanno protette. Questo a causa di una legge lacunosa approvata nel 2009 dal Governo Berlusconi. Da quando la legge è stata introdotta, così in quella forma, paradossalmente il numero dei femminicidi è aumentato. Ora chiediamo che le lacune della legge 612-bis vengano colmate e che venga approvata una rete di tutela delle donne dalla violenza di genere. Testo della petizione che troverete in questo link (qui) per firmarla.

LA LEGGE 612-BIS (STALKING) NON TUTELA LE DONNE!

 

Nel 2012 sono state uccise 124 donne per mano di un partner violento, per effetto della forte ideologia patriarcale che opprime la libertà individuale e l’affermazione dell’identità della donna come individuoMalgrado i numeri, il nostro Paese non dispone di un osservatorio sulla violenza di genere ed è priva di qualsiasi forma di protezione per le donne che subiscono violenza. Nel 2011, l’Onu e ancor prima l’Ue ha espresso con preoccupazione l’incremento di fenomeno che ormai ha preso le proporzioni di un “femminicidio”, rilevando che il nostro Paese ha il più alto tasso di violenze domestiche e di donne uccise da “mariti-padroni” in Europa.
Eppure, malgrado la maggior parte delle violenze contro le donne avvengano all’interno delle mura domestiche o comunque per opera di mariti/fidanzati/conviventi, il nostro Paese è privo di una legislatura specifica che tuteli le donne dalla violenza (ad es è presente solo la legge contro i maltrattamenti in famiglia e se si tratta di conviventi, ex parter o fidanzati?), accompagnata dalla chiusura dei centri antiviolenza per mancanza di fondi, tagliati dal governo Berlusconi.

Solo dal 2009, il nostro Paese dispone di una legge contro lo stalking, introdotta con anni di ritardo rispetto al resto d’Europa e introdotta a causa delle pressioni dell’Unione Europea. 
Malgrado l’introduzione della legge, il femminicidio continua a mietere vittime e il numero delle donne uccise, paradossalmente, è aumentato. La maggioranza delle donne che sono state uccise dai loro compagni si erano rivolte alle forze dell’ordine per denunciare gli atteggiamenti persecutori che si configurano all’interno del reato di stalking.
Il 16/04/2013 una giovane avvocatessa è stata aggredita con l’acido muriatico dal suo ex fidanzato, riportando gravi ustioni al volto. La donna aveva precedentemente denunciato il suo ex alle forze dell’ordine ma non hanno preso provvedimenti e hanno archiviato il caso, come spesso succede. Tra l’anno scorso e quest’anno ci sono stati 5 attacchi con l’acido e una minaccia conclutasi con l’arresto dello stalker, un fenomeno, tristemente noto in India e in Pakistan, che sta prendendo piede anche qui in Italia.

Le aggressioni contro le donne che culminano fino all’omicidio stanno assumendo proporzioni gigantesche e la legge 612-bis introdotta dal governo Berlusconi presenta delle gravi mancanze che impediscono alle forze dell’ordine di intervenire penalmente per fermare gli stalkers.

LE LACUNE DELLA LEGGE

- La legge si presenta troppo generica non è data una definizione di cosa è lo stalking. Innanzitutto, la legge definisce stalker “chiunque molesta e minaccia taluno con atti reiterati e idonei a cagionare un perdurante e grave stato di ansia”. Ma cosa si intende per molestia? Da una parta la definizione è generica, dall’altra si accavalla con il reato di minacce, già presente nel codice penale e punito con una pena superiore. Inoltre cosa si intende per “grave stato d’ansia”? E’ incostituzionale inserire un sintomo soggettivo, perché non si possono stabilire dei parametri sui sintomi della vittima. In questo modo sembra che il reato è grave non per la condotta dello stalker ma perchè ha cagionato un sintomo che è soggettivo.

- La procedura non avivene d’ufficio ma solo per querela. Questo rende possibile l’intervento d’arresto delle forze dell’ordine, dal momento che si può denunciare solo per querela.
- Alla vittima non viene offerto alcun patrocinio gratuito. Le spese legali sono a carico della persona offesa.

- I tempi della giustizia sono troppo lenti.

- L’arresto è facoltativo, malgrado la gravità del reato.

-Si rischia di far entrare nella fattispecie di “stalking” anche i reati più violenti come le minacce, lesioni personali, molestie sessuali e violenza privata.

Non solo la legge è lacunosa ma è anche pericolosa, in quanto denunciare in assenza di alcuna misura protettiva nei confronti delle vittime, come abbiamo visto, significa esporsi al rischio doppio di subire atti persecutori, fino all’assassinio della vittima, se non adeguatamente supportate da una rete di protezione che coinvolga forze dell’ordine, tribunali, ospedali e dei Centri Antiviolenza che in molte regioni stanno chiudendo per mancanza di fondi.
Apro questa petizione per chiedere una legge sullo stalking che tuteli le donne italiane (o straniere nel territorio italiano) e il finanziamento dei centri antiviolenza. Chiedo anche l’appoggio degli altri paesi.



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