La leggenda del cacciatore di vampiri
Titolo: La leggenda del cacciatore di vampiri
Regia: Timur Bekmambetov
Sceneggiatura: Seth Grahame-Smith
Genere: Horror, Azione, Storico
Durata: 105 minuti
Interpreti:
Benjamin Walker: Abraham Lincoln
Dominic Cooper: Henry Sturgess
Mary Elizabeth Winstead: Mary Todd
Rufus Sewell: Adam
Nelle sale italiane il: 20 Luglio 2012
Voto:
Trailer
Trama: Abraham Lincoln perde la madre quando è ancora un bambino, a causa di un vampiro. Il resto della sua vita sarà segnato dalla lotta contro i figli della notte. Ma la guerra civile americana è dietro l’angolo…
Recensione
di Mirko De Gasperis
Abraham Lincoln che uccide i vampiri. Con un’accetta. Siamo onesti: partendo da certi presupposti, è difficile prendere sul serio un film del genere. E la chiave per capire la pellicola e gli intenti di Tim Burton, produttore, e Timur Bekmambetov, produttore e regista, è quella di un’operazione che rimane a galla solamente quando anche la storia riesce a prendersi (e prenderci) in giro.
Non è un caso che i momenti migliori vengano fuori dopo l’introduzione, l’infanzia melodrammatica di Lincoln (un sufficiente Benjamin Walker) e prima della fase storica del presidente degli Stati Uniti, quando i toni si fanno tronfi, in pieno stile americano. Tralasciando alcune ingenuità, abbastanza incomprensibili (Sturgess, il “maestro” di Lincoln, gli dice di non pensare alla vendetta, ma poi lo addestra facendolo concentrare su ciò che odia di più, salvo poi definirla “verità”! O Joshua Speed che crede senza alcun problema alla storia dei vampiri e accetta di aiutare Abraham, come se fosse la cosa più scontata del mondo), la sceneggiatura migliora notevolmente quando abbandona i toni profondi e si limita alle scene più puramente “action” che risultano godibili nella loro ironia e originalità, al limite del credibile (vedi la scena coi cavalli, assurda e coinvolgente), ma che non si dimenticano di fare anche paura.
E proprio questo precario equilibrio, fra ironia, azione e horror, sarebbe potuto essere l’asso nella manica dell’intera pellicola, ma durante tutto il film dobbiamo anche sorbirci la storia d’amore di Lincoln con Mary Todd, raccapricciante per i dialoghi imbarazzanti e svenevoli che si scambiano, le parti in 3D che non sono amalgamate con l’azione e che sono pretesti per metterci dentro quelle animazioni, rallentando spesso anche la messa in scena, pur di farci vedere la frusta o la pallottola che buca lo schermo, la voce fuori campo inutile come poche, per sottolineare lo svolgersi degli eventi.
Certo, a onor del vero ci sarebbe da spezzare una lancia in favore di Rufus Sewell (Dark city), attore ancora troppo sottovalutato, che anche stavolta fa il suo dovere, rendendo interessante un cattivo sulla carta parecchio banale. Ma alla fine della visione l’unico pensiero che vi resterà sarà: ma perché mi sono guardato un film dove Lincoln ammazza i vampiri con un’accetta?
Curiosità: Lo sceneggiatore Seth Grahame-Smith, anche autore del libro da cui è tratto il film e già collaboratore di Burton in Dark Shadows, anche lì come sceneggiatore, non è nuovo a storie dove m
escola una storia classica con l’horror. Infatti è anche autore del romanzo “Orgoglio e pregiudizio e zombie” del quale è stato annunciata una trasposizione cinematografica.