in foto Davide Manuli
La domanda di rito, ovvero come nasce l’idea del film, ad alcuni registi fa comodo per introdurre il proprio lavoro, ad altri sembra forse una domanda scontata per cui sei libero di rispondere o meno. Nel tuo caso però mi sembra interessante chiedertelo perchè dietro la sceneggiatura c’è una storia antica che sei andato a ricostruire a modo tuo, o sbaglio?
Tutto nasce col mio film precedente “BEKET” del 2008, con il quale ho volutamente formare un dittico cinematografico: stessa tematica esistenzialista, stesso deserto, stessa Sardegna, stessa fotografia, stesso numero di personaggi, stesso bianco e nero, stessa poetica e narrativa. L’unica evoluzione o differenza è che si passa dal mondo dell’assurdo a quello del non-senso.
A chi è venuta l’idea di far interpretare a Gallo due ruoli, e perchè?
L’idea è venuta al produttore Bruno Tribbioli, e mi ha subito entusiasmato: l’ho presa subito come un omaggio al grande maestro surrealista Luis Bunuel.
Perchè hai scelto proprio i Vitalic come colonna sonora, per altro azzeccatissima secondo il sottoscritto? Come vi siete conosciuti?
Ho cercato Vitalic fin da subito: l’ho inseguito a Roma ad un concerto, e l’ho convinto solo dopo avergli fatto vedere il mio film precedente “BEKET. Vitalic per fortuna è impazzito per il lavoro, ed è diventato un mio grande fan.
Se dovessi definire il tuo cinema con un aggettivo, quale sceglieresti?
Fino ad oggi ‘LIBERO’…domani chissà…
Ogni attore ha recitato in modo sublime, il feeling si è creato sul set o gli attori si conoscevano già da prima di girare il film?
Il mio lavoro di regista consiste quasi esclusivamente nel provare a creare una buona energia sul set: solo una volta che si è riusciti ad ottenere un buon feeling per le riprese, poi si può praticamente chiedere ed ottenere qualsiasi cosa da un attore. No, gli attori non si conoscevano.
La località del film possiamo pubblicarla?
Oristano e Provincia: faro di Capo Mannu, Putzu Idu, Mandriola, Parco dei suoni, …ecc.
Stai lavorando ad altri progetti? Se si di che si tratta?
Sto lavorando ad un film con Abel Ferrara protagonista che si chiama “HAIKU”, e racconta la storia di un padre ed una figlia che non si sono mai visti, e che si incontrano sulla sommità di una montagna il giorno in cui il padre ha organizzato il proprio suicidio.
Sono 2 anni che io ed Abel cerchiamo produttori e fondi per farlo, ci bastano 100.000 euro e 3 settimane di riprese. Se mi permettete lancio qui da voi un appello: chi fosse interessato a produrci può gentilmente scrivere a shootingsrl(at)gmail.com. Grazie.
A cura di Vincenzo Patanè Garsia