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La leggerezza che si fa prodotto artistico e racconta "noi" /Maria Vuelta /Spazio Arte

Creato il 14 marzo 2013 da Marianna06

 

 

La foto[1]

 

Leggerezza di  tratto non è mai superficialità. E’guizzo di pensiero inconsapevole oppure “cifra” distintiva,cercata e voluta di proposito (radici culturali implicite), per esaltare quella sensazione di benessere psicofisico che ti può comunicare un determinato contesto, un certo oggetto o un particolare una rapporto interpersonale.

Ed è una verità difficilmente confutabile.

Leggerezza io direi che è amore. Magia che ti coccola anche per un solo istante.

Ed questo, appunto, è  lo stato d’animo che riescono a comunicare  un po’ tutti i quadri di Maria Vuelta.

L’artista gioca quasi sempre con la brillantezza di color solari,che sposano agevolmente il bianco della tela o d’altro materiale come può essere la carta, quando si tratta d’acquerello.

E Maria Vuelta  lo fa con l’intento di gettare “ponti”.

E i “ponti” di Maria sono i “suoi” alati “velieri”,quelli che navigano attraversano le acque impetuose del fiume dell’esistenza per  ricordarci che c’è per tutti una peculiarità delle differenti stagioni della vita con gioie e drammi, albe e tramonti, inizio e fine.

Nello specifico di “Proserpina”, il lavoro in mostra, c’è la fusione perfetta,con riferimento al mito greco, di quell’inghippo complesso che è l’essere nel mondo e per il mondo. Ma non solo del mondo.

Un mix di amori drammaticamente differenti per la persona (etimologicamente “dramma” è azione),   che ogni tonalità di colore impiegata dalla Vuelta esalta, estrapolandola, in quanto desiderio oltre il confine di tempo e di spazio.

Cioè destino d’essere ontologicamente e metafisicamente insieme.

 

   di Marianna Micheluzzi

 


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