Magazine Diario personale

La leggerezza del vivere.

Da Michele Orefice @morefice73

libro_della_vita[1]

 

Siamo impegnati ogni giorno per sopravvivere in questo mondo. I valori intorno a noi sono il produrre, il fare soldi, il tenersi occupati, il sopravviere. Siamo dentro un meccanismo perverso e senza fine che sembra non fermarsi mai, un ingranaggio dietro l’altro gira senza sosta. A volte accelera e ci fa perdere la visione del perche’ del vivere. L’ingranaggio è qualcosa sempre li, di sicuro, a cui non possiamo fare a meno, a cui siamo abituati. Quello che dovrebbe farci avanzare nella vita per darci poi tempo per impiegare meglio il nostro tempo , inavvertitamente , piano piano, si pone lui stesso come punto centrale della vita stessa. Basta poco a incastrare il tutto. Basta un malanno di una persona cara o ancor di più della persona della vita e l’ingranaggio per fortuna si rompe, si ferma, cade, perde importanza. Ti mette per terra con la schiena al muro e ti fa pensare. Ti fa capire che il Paradiso non è qui , che qui tutto non è perfetto. Ti fa chiedere ancora una volta se stai sfruttando tutto quello che Dio ti ha dato, se stai facendo frutto o se quel dannato ingranaggio ha riempito ancora lo spazio che non deve. Ti fa capire che la vita non è una scaletta del pollaio (corta e piena di m…) come diceva Forrest Gump ma è una cosa leggera, dolce e fantastica e che ogni secondo lontano dalla persona del cuore, ogni avventura o sventura non condivise , sono momenti buttati, sono occasioni sprecate, sono un attimo di egoismo. Sono il non essere uniti alla persona che Lui ti ha affidato. Ti fa capire che non siamo qui per sempre, che non siamo eterni , che lo stringere la sua mano un giorno finira´, che tuffarsi nei suoi occhi dolci prima o poi non lo potrai piu´ fare, che accarezzare la sua pelle e´un momento che non sara´per sempre , che l´essere uniti poi finira´… almeno sulla terra, almeno in questo mondo. E ancora di piu´ dentro senti invece che il tutto andra´ oltre e che l´ amore e´ tremendamente piu´ forte della morte e del mondo stesso che ci circonda. E non rimane altro ancora che ringraziare, ringraziare Lui per averci dato il modo di sentire , di gustare di sperimentare questo amore infinito.

Gli occhi si riaprono. L’iride viene colpito dalla luce, la pupilla si stringe, riacquisti l’attenzione sulle cose giuste.

Ringraziare ancora di quell’alito di vita leggero leggero che ci ha dato dentro.


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