La lettera della busi al direttore berlusconiano minzolini

Creato il 23 maggio 2010 da Madyur


Maria Luisa Busi comunica la sua volontà di non condurre più il Tg1 delle 20 per via della poca intesa con la linea editoriale della testata.



'Caro direttore', scrive Maria Luisa Busi, 'ti chiedo di essere sollevata dalla mansione di conduttrice dell'edizione delle 20 del TG1, essendosi determinata una situazione che non mi consente di svolgere questo compito senza pregiudizio per le mie convinzioni professionali. Questa è per me una scelta difficile, ma obbligata. Considero la linea editoriale che hai voluto imprimere al giornale una sorta di dirottamento, a causa del quale il TG1 rischia di schiantarsi contro una definitiva perdita di credibilità nei confronti dei telespettatori'.


'Amo questo giornale, dove lavoro da 21 anni', aggiunge. 'Perchè è un grande giornale. È stato il giornale di Vespa, Frajese, Longhi, Morrione, Fava, Giuntella. Il giornale delle culture diverse, delle idee diverse. Le conteneva tutte, era questa la sua ricchezza. Era il loro giornale, il nostro giornale. Anche dei colleghi che hai rimosso dai loro incarichi e di molti altri qui dentro che sono stati emarginati. Questo è il giornale che ha sempre parlato a tutto il Paese. Il giornale degli italiani. Il giornale che ha dato voce a tutte le voci. Non è mai stato il giornale di una voce sola. Oggi l'informazione del TG1 è un'informazione parziale e di parte. Dov'è il paese reale? Dove sono le donne della vita reale? Quelle che devono aspettare mesi per una mammografia, se non possono pagarla? Quelle coi salari peggiori d'Europa, quelle che fanno fatica ogni giorno ad andare avanti perchè negli asili nido non c'è posto per tutti i nostri figli? Devono farsi levare il sangue e morire per avere l'onore di un nostro titolo. E dove sono le donne e gli uomini che hanno perso il lavoro? Un milione di persone, dietro alle quali ci sono le loro famiglie. Dove sono i giovani, per la prima volta con un futuro peggiore dei padri? E i quarantenni ancora precari, a 800 euro al mese, che non possono comprare neanche un divano, figuriamoci mettere al mondo un figlio? E dove sono i cassintegrati dell'Alitalia? Che fine hanno fatto? E le centinaia di aziende che chiudono e gli imprenditori del nord est che si tolgono la vita perchè falliti? Dov'è questa Italia che abbiamo il dovere di raccontare? Quell'Italia esiste. Ma il tg1 l'ha eliminata. Anche io compro la carta igienica per mia figlia che frequenta la prima elementare in una scuola pubblica. Ma la sera, nel TG1 delle 20, diamo spazio solo ai ministri Gelmini e Brunetta che presentano il nuovo grande progetto per la digitalizzazione della scuola, compreso di lavagna interattiva multimediale'.


'Un giornalista', conclude la Busi, 'ha un unico strumento per difendere le proprie convinzioni professionali: levare al pezzo la propria firma. Un conduttore, una conduttrice, può soltanto levare la propria faccia, a questo punto. Nell'affidamento dei telespettatori è infatti al conduttore che viene ricollegata la notizia. È lui che ricopre primariamente il ruolo di garante del rapporto di fiducia che sussiste con i telespettatori'.


Il Cdr del Tg1 ha subito fatto sapere che 'la lettera chiama la redazione a una riflessione. Quello di Maria Luisa Busi è un gesto mai fatto prima da nessun altro conduttore nella testata che testimonia il suo disagio e quello che attraversa una parte della redazione sull'indirizzo che Augusto Minzolini ha fatto prendere al Tg1. Come la collega Busi siamo preoccupati per la rinuncia del Tg1 alla leadership nella qualità e nella credibilità: anche ieri la clamorosa notizia sulla prima cellula artificiale che ha aperto i siti mondiali, uscita nelle agenzie alle 14 con embargo fino alle 20, nonostante fosse stata segnalata dal servizio competente, Š stata ignorata nell'edizione delle 20. Alla collega Busi che per il coraggio e la coerenza con cui ha sempre esercitato il diritto di critica è stata fatta oggetto in questi mesi di inaccettabili e denigratori attacchi da parte di alcuni giornali, esprimiamo affetto e solidarietà. Il suo è un gesto di rispetto anche per i telespettatori. Un gesto che, dopo le rimozioni e i demansionamenti di tanti colleghi non omogenei alla linea editoriale del direttore, testimonia ulteriormente il rischio che si chiuda ogni spazio di dialettica all'interno del Tg1. Anche questo sarebbe una cosa mai avvenuta nella lunga storia della nostra testata. Da sempre Telegiornale di tutti'.


Augusto Minzolini ha invece spiegato che 'in realtà, nell'ambito della rinnovamento del telegiornale, nei giorni scorsi avevo ragionato con la direzione dell'ufficio del personale sulla mia intenzione di spostare la Busi al tg delle 13. Del rinnovamento, infatti, oltre alla sigla, allo studio e al nuovo sito, deve far parte anche la scelta di un nuovo volto. Se la Busi ha questa convinzione, è giusto che abbia preso questa decisione. Se non si riconosce, ha fatto bene. Ma sono motivazioni che non condivido'.


madyur

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