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La letteratura e le catastrofi

Creato il 15 marzo 2011 da Marcodallavalle
La letteratura e le catastrofi
Come tutti noi, anch'io in questi giorni non posso che essere con la mente tra i giapponesi che stanno vivendo un disastro incredibile. Uomini e donne di ogni età si sono trovati improvvisamente in un dramma che mai avrebbero immaginato. Con tanta pena penso alle bellissime pagine di Banana Yoshimoto che nel suo Un viaggio chiamato vita descrive la sua bellissima terra e con altrettanta delicatezza, la nostra. Proprio in questi giorni ho partecipati a delle lezioni che parlavano di un poema che Voltaire compose in occasione del terremoto che rase al suolo Lisbona nel 1755. Se voltete leggerlo lo trovate qui. Per quel tempo fu una tragedia che scosse ogni animo. Voltaire, grande illuminista, vide quell'evento come inevitabile, ma non auspicabile. Combatteva contro il fatalismo, si faceva tante domande che mettevano in dubbio l'esistenza di Dio, ma anche l'idea che da un male ne esce un bene. Ma perchè vi parlo di questo? Per indicarvi come anche in questo caso la letteratura può partecipare. Può partecipare perchè chi vede può sentire la necessità di cercare una spiegazione, come Voltarie. Ma in futuro chi ha sofferto tanto, avrà l'impulso per scriverne, in prosa o in poesia. La necessità di mettere nero su bianco prima o poi arriva. E' Biblioterapia anche questa.

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