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Sono trascorsi pochi giorni dall’uscita de La Lettura Digitale e il Web (per acquistarlo con il 10% di sconto, qui), ma sembra proprio che, soprattutto nel formato digitale, il libro dei BooksBlogger stia andando molto bene, meglio di quanto avrei mai creduto.
A pochi giorni da #Librinnovando, il libro è entrato nella classifica di Amazon.it, “Lingua, linguistica e scrittura”. Trentaduesimo, tra i primi dieci, e ancora più su.
Entusiasta scrivevo un tweet, corredato di immagine: “Ed eccola la prova del 4^ posto tra i BestSellers di Amazon.it dell’eBook dei BooksBlogger”, per poi aggiungere “Siamo davanti ad Italo Calvino!”.
La scalata non si è fermata lì. “La Lettura Digitale e il Web” è addirittura entrato tra i bestseller di Amazon.it, raggiungendo il 25esimo posto nella classifica generale, e ancora, primo in Lingua, linguistica e scrittura su Amazon.it e secondo su BookRepublic.
Perché scriverne?
Soddisfazione? Ovvio.
Sorspresa? Certamente.
Orgoglio? Anche.
Il punto però è un altro.
Guardiamola così: una decina di bloggers, che si occupano di editoria in vari ambiti, partecipano all’organizzazione dell’evento editoriale italiano più social di sempre, Librinnovando, e in poche settimane realizzano un libro, in formato cartaceo e digitale, sostenuti da una piccola casa editrice, Ledizioni. Lo promuovono in rete, senza grandi uffici stampa, senza giornali o televisioni alle spalle, senza cioè attingere alle classiche dinamiche dell’editoria italiana. Anzi, tutti loro si sono conosciuti via Twitter o tramite i loro blog, hanno lavorato completamente online, hanno cioè, ideato, realizzato e promosso l’opera usando tutte le opportunità che il Web, oggi, ha da offrire.
Il risultato è che l’eBook è arrivato in vetta alle classifiche dei bestseller di Amazon.it.
Sorpresa, soddisfazione, orgoglio, ma soprattutto ciò dimostra un fatto semplicissimo, eppure di grande importanza: si può fare!
Anche in Italia si può ideare e realizzare un eBook di qualità e che venda utilizzando i nuovi canali e affrancandosi dal gioco di potere dei canali tradizionali.
Care case editrici, cari scrittori, cari redattori: si può fare, e non bisogna immaginarsi immensi budgets, effetti speciali, guru dell’elettronica.
Si può fare, si deve fare, facciamolo.
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