La lezione, una delle opere più conosciute del drammaturgo francese Eugéne Ionesco viene portata in scena al Millelire di Roma dal 5 al 10 novembre. Claudio Monzio Compagnoni e Mimmo Strati, già conosciuti al grande pubblico per aver diretto spettacoli teatrali come Il Ventaglio a Roma, sono i registi di questo “dramma comico” rappresentato per la prima volta nel 1957.
Rosa Brancatella, Claudio Scaramuzzino e Flavia Faloppa sono i tre protagonisti di questo lavoro definito dai critici “un’importante opera del teatro dell’assurdo”.
Una governante, un’allieva e un professore. Un trillo di campanello, nell’appartamento del docente, un nuovo trillo prolungato e la governante che, trafelata, si appresta ad introdurre nella stanza un nuovo studente che dovrà prepararsi alla Laurea globale. Una lezione privata che spazierà dalla matematica alla filologia. L’allieva aspira alla summa del sapere e, per questo, la preparazione dovrà rivelarsi precisa ed ineccepibile.
Dopo le affettate presentazioni del caso, il professore inizia a scandagliare il sapere della studentessa, in un crescendo di domande e risposte, inframezzato di carinerie, boutades e complimenti. E tutto procede per il meglio, così, almeno appare allo spettatore. Pian piano, transitando dalla matematica alla filologia e alla linguistica, in un sottile e crudele gioco, sapientemente condito con un allucinante didattica, l’atmosfera inizia a corrompersi e slitta verso l’esasperazione, in un crescendo di provocazioni, intimidazioni e tormenti.