VIA PITTI
Grandi episodi: ultimi di gennaio a Palermo, fine di febbraio a Parigi: la rivoluzione si propaga dalla Germania in tutta Europa. La Germania, come l'Italia, è divisa in molti Stati, i principali: la Prussia e la Baviera. In Prussia il re Federico Guglielmo IV, nel 1847, concede una Camera composta da conservatori e, tutto ciò, sollecita la reazione della borghesia liberale. I tedeschi liberali vogliono la Repubblica, ma gli sforzi sono orientati per ottenere (almeno) la convocazione del parlamento. A marzo il popolo Viennese si ribella e conquista l'allontanamento del principe di Metternich. Ai popoli dell'Austria è promessa la libertà di stampa e una costituzione; all'Ungheria è concesso un governo autonomo. A Berlino, dopo l'insurrezione, il re promette la libertà di stampa e l'unificazione della Germania in uno Stato. Ciò che accade in Germania e a Vienna arriva anche in Italia. A Venezia il popolo insorge e impone la liberazione dei patrioti Manin e Tommaseo. Il 22 marzo 1848 è costituita la Repubblica con a capo il Manin. A Milano i cittadini cacciano le truppe del maresciallo Radetzky. Sono cacciati anche i duchi di Parma e di Modena. La libertà di stampa (già in quell'Europa) era tanto-tanto, molto importante. (Ricordo da un racconto di Tirella).
L'AQUILA E IL GUFO (parte)
L'Aquila e il Gufo un dì, fatta la pace
e scambiato l'amplesso,
l'una giurò, parola di regina,
e giurò l'altro in fe' di barbagianni,
che non avriano a' danni e alla rovina
de' figli loro congiurato mai.
-JEAN DE LA FONTAINE-
Vedi: RENZI, ARISTARCO E LA GUERRA (6 marzo 2016)