La liberta’ e’ necessaria, ma e’ anche sufficiente?

Creato il 22 febbraio 2011 da Idl3

Il software libero ha qualcosa in piu’ rispetto al software proprietario, ha la liberta’, quelle liberta’ dell’utente di “eseguire, copiare, distribuire, studiare, cambiare e migliorare il software“. Questo per me e’ sufficiente, sufficiente affinche’ un software venga sviluppato, corretto, migliorato e diffuso. Ma non e’ sufficiente per tutti, siamo portati a volere (se non pretendere) di piu’, ma cos’e’ questo “di piu’?

La liberta' (non) batte la comodita'

E’ l’innovazione, una caratteristica migliorativa che il software libero deve avere affinche’ possa avere “successo” sul software proprietario, possa avere piu’ popolarita’. Per quanto la popolarita’ non sia esattamente la prima preoccupazione del software libero, riuscire ad ottenerla e’ indubbiamente una speranza. La maggioranza degli utenti non sono a priori contro il software libero, solo che non vedono la liberta’ come un valore sufficiente a fargli abbandonare il software proprietario, per loro la liberta’ non batte la comodita’.

POPOLARITA’ CON MENO LIBERTA’ – Per soddisfare questi utenti alcune distribuzioni si sono mosse e si stanno muovendo verso la semplificazione, l’abbellimento grafico, l’aggiunta di servizi di vario tipo, ma per farlo in molti casi stanno rinunciando anche alla liberta’, utilizzando del software non libero. E’ dunque impossibile avere sia comodita’ sia liberta’?

POPOLARITA’ E LIBERTA’ CON PIU’ INNOVAZIONE – No, non e’ impossibile, e’ difficile, ma non impossibile, lo si puo’ fare con l’innovazione. Questo discorso vale sia per quei software che hanno un possibile bacino di utenza enorme (i browser ad esempio), medio/grande (suite da ufficio e programmi di grafica) e di nicchia (analisi numerica e analisi statistica). L’innovazione e’ la caratteristica che ha determinato il successo presso il grande pubblico di Android e Mozilla Firefox, sono piu’ performanti rispetto ai rivali proprietari, hanno caratteristiche aggiuntive che li rendono piu’ pratici, in definitiva sono piu’ innovativi. Ma anche software piu’ di nicchia hanno raggiunto la popolarita’ nel loro ambito di utilizzo, pensate ad R (The R Project for Statistical Computing).

Ad altri software mancherebbe veramente poco, eppure non riescono ancora perche’ in molti casi oltre alla liberta’ non hanno niente di piu’ rispetto al software proprietario, sono visti come dei somplici cloni (a volte incompleti) da quella maggioranza di utenti per i quali la liberta’ e’ una caratteristica invisibile e inutile. Pensate a The Gimp ad esempio, ha molte delle caratteristiche presenti nel suo rivale Photoshop©, in piu’ ha la liberta’ (e il fatto di poter essere utilizzato su GNU/Linux), ma in meno ha un look non altrettanto gradevole, alcune caratteristiche meno intuitive, ecc. Lo stesso si puo’ dire di altri software liberi.

Per molti purtroppo la liberta’ non batte la comodita’. E finche’ non si riuscira’ a far comprendere a tutti la sua importanza [1], se si ritiene importante raggiungere la popolarita’ (senza rinunciare alla liberta’) e’ indispensabile innovare, per poter offrire qualcosa di piu’, affinche’ le caratteristiche aggiuntive siano sufficienti a convincere quante piu’ persone possibili.

Cosi’ da poter utilizzare slogan piu’ efficaci: “Liberta’ + innovazione + comodita’ batte la mera comodita’”.

[1] Questo attiene alla sfera delle preferenze individuali, chi sono io per obbligare gli altri a pensare che la liberta’ batta la comodita’ se loro ritengono che quest’ultima sia piu’ importante? Posso spiegare solo perche’ secondo me la liberta’ e’ piu’ importante, ma non posso ne’ pensare ne’ tanto meno dire che gli altri hanno torto. []


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