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La libertà per la morte

Creato il 14 luglio 2011 da Antonio
"Nessuno può assumersi il morire di un altro. Ognuno può, sì, «morire per un altro». Ma ciò significa sempre: sacrificarsi per un altro in una determinata cosa. Ma questo morire-per... non può mai significare che all'altro sia così sottratta la propria morte. Ogni Esserci deve assumersi sempre in proprio la morte. Nella misura in cui la morte «è», essa è sempre essenzialmente la mia morte. Essa esprime una possibilità di essere caratteristica, in cui ne va dell'essere puro e semplice dell'Esserci sempre proprio di qualcuno. Nel morire si fa chiaro che la morte è costituita ontologicamente dal carattere dell'esser-sempre-mio e dall'esistenza." Martin Heidegger, Essere e Tempo, 1927, § 47. Ed. Longanesi, 1971, a cura di Franco Volpi.
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La libertà per la morteMartedì scorso la Camera ha approvato il cosiddetto testamento biologico, una norma che, nella più solida tradizione degli ultimi anni, calpesta i principi di libertà personale e di coscienza che, oltre a far parte di una secolare tradizione - non solo laica ma anche cristiana - sono sanciti dalla Costituzione (artt. 2 e 32, c. 2). Il provvedimento deve tornare in Senato ma è difficile immaginare che il testo licenziato dalla Camera possa essere emendato  delle oscenità che contiene. In poche parole una persona può dare disposizioni sulle terapie che accetta gli vengano praticate ma nulla può dire su quelle che rifiuta, in ogni caso il cosiddetto testamento non è vincolante e l'alimentazione/idratazione forzata sono escluse dalle dichiarazioni anticipate di trattamento! Bene, una norma più idiota è difficile concepirla ma già da diverso tempo siamo abituati a continui crescendi dell'imbecillità e dell'arroganza in ambito normativo con leggi scritte e votate da decerebrati schizofrenici.
Altri hanno parlato di questo provvedimento ignobile in maniera più competente di quanto potrei fare io (Stefano Rodotà,  Michele Ainis, Ignazio Marino e anche tra i blog che seguo come Cinzia Sciuto, Francesco Zaffuto, Alessandro Giglioli e chissà quanti altri), forse un tempo avrei potuto aggiungere qualcosa, sicuramente qualche considerazione al riguardo l'ho già espressa a suo tempo (qui e qui) ma adesso non ce la faccio ad aggiungere altro.
Ultimamente sto diventando sempre più insofferente a scrivere di chi palesemente vale meno di un'unghia tagliata dalle dita del mio piede. Non posso farcela a scrivere di ricettatori che siedono in Parlamento o di perfetti idioti incapaci di intendere e volere che fanno lezioni sui nuovi media e siedono nei consigli regionali perché papà è uno importante, di ministri accusati di associazione mafiosa che non vedono alcun motivo per dimettersi, di un fallito imbottito di soldi fatti con la corruzione che inneggia all'evasione fiscale, di un cretino che da del cretino ad un altro cretino, di chi accusa di terrorismo una comunità pacifica di cittadini che chiede in quale direzione porti il progresso di cui ci si riempie la bocca solo perché così fan tutti, di un paese di poveri coglioni governati da massoni che tributano ad un deficiente afasico competenze strategiche che non ha mai avuto e che viene folgorato dal debito nazionale che fino a ieri ha negato avesse alcuna importanza, di mentecatti che si scusano se devono alzare le tasse per le auto di lusso, di trogloditi convinti di saper governare la complessità incendiando casse di leggi, di tagli alle pensioni del 5% sulle eccedenze dei 90.000 euro annui presentati come sacrifici quando le persone normali di euro all'anno ne prendono molti meno e forse nessuno, di cavernicoli che esprimono il loro disappunto mostrando il dito medio ad ogni occasione e che per pulirsi il culo usano il tricolore, di sindacalisti lacché che improvvisamente scoprono la natura illiberale di questo governo, di pagliacci additati come intellettuali che ancora cianciano della rivoluzione liberale ad opera di un fantoccio in disfacimento, di deputati che si vendono per un mutuo, di mezze calzette che si fanno consigliare da un faccendiere già condannato cui le persone normali non chiederebbero di comprare un giornale, di delinquenti che scambiano le tangenti per regali di Natale e di chi benedice tutto questo in nome di un Dio brandito a uso e consumo di un circolo ristretto di culi obesi che dispensano consigli su come affrontare la fame nel mondo.
No, non ce la faccio proprio a scrivere di tutto questo schifo. Aggiungete il caldo di questi giorni e capirete benissimo perché mi viene da vomitare.

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