Sia i lealisti di Gheddafi che le forze ribelli hanno commesso e commetono ancora oggi crimini contro l'umanità.
E' quanto recita la dichiarazione della Commissione d'Inchiesta sulla Libia, costituita dal Consiglio per i Diritti Umani dell'ONU, che ha appunto l'incarico di verificare attualmente le presunte violazioni del diritto umanitario internazionale nel Paese africano.
Secondo il Rapporto appunto di tale Commissione sono stati perpetrati omicidi, sparizioni forzate e torture, tutte e numerose, nel contesto di un esteso e sistematico attacco contro la popolazione civile.
Lo studio non accusa solo i sostenitori di Gheddafi ma anche gli avversari ,dei quali è scritto che sono purtroppo tuttora all'opera.
Secondo la Commissione, infatti, dopo la caduta del regime di Gheddafi le diverse fazioni ,che hanno combattuto durante la guerra hanno commesso omicidi, arresti arbitrari torture, saccheggi nei confronti di quelle comunità considerate alleate del dittatore ucciso.
Inoltre, sempre oggi ,e sempre secondo il Rapporto , ci sono ben ottomila persone detenute nelle carceri libiche senza possibilità alcuna di tutela.
Conclusione?
Le guerre, anche quando in piena legittimità servono a cacciare via un tiranno, restano sempre e comunque uno sporco affare di "macelleria".
Tanto per i vinti quanto per i vincitori oltre che materialmente anche moralmente.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)