La ‘povna, ancora presa dalla vacanza, pensava di rinunciare al venerdì del libro fino alla seconda di settembre (perché oggi se ne sta ancora al paese-che-è-casa, bella bella; e sarà impegnata a Neverland la prossima settimana).
Succede però che, su invito di Palmy, ha scoperto che si parla (e qui e qui: per ben due volte) di un romanzo (a suo giudizio molto brutto) in cui è cascata a fine luglio. E allora decide di lasciare qui la breve stroncatura che ne aveva fatto a suo tempo, come suo personalissimo s-consiglio. Per amore, non certo di polemica, ma di discussione e simmetria.
Un Harmony pretenzioso, che crede – attraverso una serie di citazioni letterarie ovvie da parole crociate o Reader’s Digest (oppure, peggio ancora, il ricorso, goffo e condotto senza nessun rispetto di minima consapevolezza narratologica, al tema della casa stregata e del soprannaturale) – di potersi improvvisare divertissement intellettualmente colto. Noioso, scritto male e tradotto peggio. La riscrittura, sub specie inutilmente romanzesca, di un manuale new age di auto-aiuto per donne sole. Insostenibile.