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La lingua della Boccassini

Creato il 30 gennaio 2013 da Albertocapece

ilda-boccassiniLo confesso, avevo qualche perplessità su Ingroia, ma la signora Bocassini e il signor Grasso, mi hanno tolto ogni dubbio con la pretestuosità e volgarità dei loro attacchi gratuiti e opachi. Il candidato di Rivoluzione Civile ha osato affermare  ”E’ successo anche ad altri più importanti e autorevoli magistrati, a cominciare da Giovanni Falcone. Forse non è un caso  che quando iniziò la sua attività di collaborazione con la politica le critiche peggiori giunsero dalla magistratura. E’ un copione che si ripete”. E’ stata una dichiarazione auto avverante visto che subito si sono addensati i corvi. Con voce particolarmente stridente: “Si vergogni, non può paragonarsi a Falcone”.

Ora non so quanti anni abbia l’illustre pm Ilda, ma è sconcertante che ancora non sappia leggere l’italiano: “più importanti e autorevoli magistrati”, non significa paragonarsi ai personaggi, ma semmai sottolineare la differenza pur dentro  qualche coincidenza nelle disavventure. Supponiamo che un fisico abbia perso parecchi soldi in borsa all’inizio della crisi e dicesse : “E successo anche ad altri e autorevoli fisici, a cominciare da Newton” , non autorizzerebbe nessuno del Cern a credere che il tizio voglia paragonarsi al fondatore della fisica moderna.

Ma proprio perché tutto questo è scontato e alla portata dell’intelligenza più infantile (non sto facendo paragoni, per carità) è evidente che la polemica è forzata e fondata sul nulla, un misto forse di invidia per una propria salita in politica non espressa e di suggerimenti provenienti da un Pd ormai morso ai fianchi e che farebbe di tutto per strappare qualche voto. Tanto più che la reprimenda si avvita in maniera davvero grottesca in una valutazione di La Barbera, investigatore che post mortem come si addice alla Repubblica  dei troppi intoccabili, è stato ritenuto il responsabile dei depistaggi sulla strage di via D’Amelio. Lasciamo stare.

E poi francamente partecipare alla battaglia politica, stigmatizzando la discesa in politica di altri magistrati è un non senso che getta un’ombra sulla stima che il pm aveva acquisito. Però la Boccassini una cosa giusta l’ha detta. “Si vergogni” E’ davvero il caso.


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