La liquida nasceva male e si insuperbiva nelle sue stanze
poi cascava dalle nuvole e in girotondo andava contorcendosi
la liquida non solida in capo a venere s’andava raccontando
le belle cose di ieri e le maschere di cera e poi le mani bianche
nello stagno le ninfee galleggiavano e riproducevano un quadro
che avevano visto al museo francese
la liquida diceva selezione e la fallita manovra e poi la fuga
entravano in scena i grandi ma solo all’ultimo chilometro
è quasi una crisi di fame quasi astenia non condizionata al freddo
questa è la parola che merita l’applauso, il simbolo del leader
che sta bene, spero di esserci un giorno, ho iniziato a fare un bel lavoro
è un tour in virtuale che dimostra che ciò che dico è vero:
Dove le rane fanno il bagno e cantano canzoni di cra cra
lo schermo si fa piatto e il punto di vista cronico.
inedito – 15 maggio 2010