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La logica della vagina

Creato il 01 settembre 2010 da Silvanascricci @silvanascricci

Non sono propriamente d’accordo su tutto quanto scritto in questo post di Prestazione occasionale, ad esempio quando sostiene che la gravidanza sia una scusa per non assumere, ma certo concordo su molto di quanto ha detto e, soprattutto, lo trovo scritto in maniera molto gradevole ed ironica.

Se vi va potete vedere altre cose di questa ragazza a lavoro precario spulciando il suo blog, ma intanto godetevi questo pezzo:

“Non ho mai difeso la teoria che il mondo del lavoro sia sessista e discriminatorio verso le donne. Questo, certo, finché non ho cominciato a lavorare.

Sia chiaro: ho sempre trovato fastidiose le

La logica della vagina
petulanti lamentele di certe femministe, che pretendono che le donne sul lavoro siano aggressive come gli uomini ma più tutelate e garantite, come una speciale categoria in via d’estinzione. E come una specie protetta mi sento ogni volta che si parla di quote rosa, sconti al cinema, bandi speciali per le categorie svantaggiate, l’imprenditoria femminile eccetera. Le donne secondo me hanno diritto ad essere tutelate in quanto lavoratori, non in quanto femmine deboli. Ma questa è un’altra storia.

Ben diverso è quando si dà per scontato che la donna che in qualunque modo ha a che fare con la comunicazione debba per definizione essere carina e ammiccante. Questa, che uno dei miei titolari ha scherzosamente definito ieri la Logica della Vagina, si articola grossomodo così:

- Checché ne possa dire qualunque uomo, la scollatura AIUTA. La minigonna anche. Non è necessario combinare le due cose insieme (anche le migliori rischierebbero il cosiddetto “effetto statale”), ma è necessario che almeno uno dei due elementi sia presente, possibilmente comunque abbinato ad un tacco di almeno sette centimetri. Una tetta di proporzioni gigantesche che minaccia ad ogni movimento di saltare fuori dal vestito, con tutto ciò che ne consegue in termini di richiamo edipico al seno materno, può tenere incollato al teleschermo anche l’uomo meno appassionato di calcio della terra*. Viceversa una maglia stile rete da tennis, che molto poco lascia all’immaginazione, può sortire l’effetto contrario, traumatizzando gli animi più sensibili con i suoi intenti troppo scopertamente espliciti**.

- Diretto corollario di questa prima legge è che qualunque comunicazione parta da una donna ad un uomo eterosessuale, anche in età adulta, per risultare credibile deve contenere un riferimento alla sfera sessuale. Questo è confermato ancora una volta dalla televisione (neanche in programmi come Forum ormai manca la sgallettata di turno), ed è tanto più vero per quello che riguarda le riviste (in cui al “vedo-non vedo” deve sostituirsi un chiarissimo “vedo“). Una rivista può risultare agli occhi di un uomo “formale” e “ingessata” se sceglie di mettere in copertina una ballerina, seppure bellissima, ma indubbiamente vestita, o se correda un servizio con foto di un’attrice, seppur nuda, ma celata da un vetro appannato***.

Le ripercussioni della Logica della Vagina sulla quotidiana vita lavorativa sono facilmente immaginabili. Un capo uomo può bocciare una aspirante dipendente ad un colloquio perché le sue scarpe lasciano intuire brutti piedi****, o viceversa assumerla o promuoverla se è carina, simpatica, ammiccante, quindi potenzialmente scopabile. Può diventare criterio preferenziale un determinato modo di truccarsi***** o di vestirsi, ed è addirittura possibile che l’uomo arrivi a colmare inconsciamente determinate mancanze fisiche di una dipendente carina, immaginando, ad esempio, tette grosse laddove c’è una terza scarsa******. Le altre dipendenti che dovessero trovare questi criteri quantomeno fantasiosi verrebbero inesorabilmente bollate come invidiose, acide, magari invitate a sfoggiare a loro volta le loro parti migliori, in una specie di gara alla miss ufficio più carina. Ed è così che la Logica della Vagina arriva a generare non solo il sovraffollamento di mademoselles scosciate in tv, ma anche il mito della segretaria sexy, l’unica figura professionale che può permettersi di far cadere a terra qualunque cosa, purché si chini a raccoglierla con una gonna abbastanza corta.

* ogni riferimento a fatti realmente accaduti è puramente voluto.
** ogni riferimento a fatti realmente accaduti è sempre puramente voluto.
*** … sì, anche questa è vita vissuta.
**** indovinate un po’?
***** già. ma questa ve la racconto meglio un’altra volta.
****** fenomeno assai comune. Il maschio non si arrende nemmeno all’evidenza del dato scientifico della taglia di reggiseno”.


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COMMENTI (2)

Da  Silvanascricci
Inviato il 03 settembre a 03:19
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@Rabarama Grazie, grazie, grazie

Da  Grandtour
Inviato il 02 settembre a 23:34
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Brava brava brava

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