Magazine Diario personale

La lotteria della vita

Da Aquilanonvedente

occhi-1In attesa dell’inizio delle mie terapie, ogni settimana devo fare la medicazione del PIC.

Così, il venerdì in tarda mattinata mi reco al day hospital oncologico in città, per questa operazione della durata di una decina di minuti.

A quell’ora nel day hospital vi sono pochi utenti. Percorrendo il corridoio, passo davanti alle stanze nelle quali viene distribuita la terapia. Nelle stanze vi sono sedie e letti. Qualcuno è seduto, qualcuno discorre con gli altri, qualcuno mangia, qualcuno messaggia con il cellulare, qualcuno invece è sdraiato.

Venerdì scorso ho sbirciato all’interno di una stanza. In un letto vicino all’entrata stava sdraiata una donna, con il volto rivolto verso la porta. Era una donna dall’apparente età di circa  trent’anni, di bassa statura (per quanto ho potuto vedere) e bruttina. Portava occhiali rotondi con lenti spesse, dietro le quali spuntavano due occhi grandi. Aveva uno sguardo curioso, ma un po’ triste.

I nostri sguardi si sono incrociati per un attimo. Avrei voluto chiederle qual era la sua storia, ma forse non era affar mio.

Mi è venuta da pensare una cosa.

C’è chi nasce bello, ricco, intelligente, simpatico, sano.

C’è chi nasce brutto, povero, stupido, insopportabile, malato.

La vita è una lotteria, insomma.

E’ soltanto colpa o merito nostro se peschiamo la pallina giusta o quella sbagliata?

Bambini



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