Insetti, larve e vermi. Di questo si nutre la lucertola nell’orto.
Le prime lucertole escono all’aperto a crogiolarsi sotto i primi raggi caldi di sole.
La pordacis muralis non smentisce il suo nome – lucertola muraiola. Se ne sta a fianco il muretto, sopra un sasso. Ha un sussulto quando mi avvicino troppo, ma rimane lì, indifferente alla mia presenza.
Lucertolina, ti guardo negli occhi. Come sei bella, che linea elegante, che aspetto araldico. Qualcuno ha mai messo una lucertola nel suo stemma araldico?
La lucertola araldica – o la salamandra – è il simbolo dell’olio di Cristo, che in alchimia è il Rubino Magico, un agente energetico dalle molteplici proprietà del fuoco.
Non si spegneranno più le lampade delle anime. In maniera divina e spirituale brilla in tutti il fuoco della grazia, nel corpo e nell’anima, alimentato dall’olio di Cristo. (San Ippolito di Roma, da Preghiere dei primi Cristiani)
L’olio di Cristo lenisce anche le ferite – vere o metaforiche – della Chiesa e dei cristiani. Come la lucertola, che è in grado di resitere agli attacchi di altri predatori più grandi di lei, perché riesce a guarire da ferite anche molto estese.
In araldica la lucertola simboleggia affezione, attaccamento, desiderio.
La lucertola si ritrova nell’impresa di Federico II Gonzaga (1500-1540), primo duca di Mantova. Il motto dice: Quod huic deest me torquet («Ciò che a costei manca mi tormenta»).
La Logica, una delle sette arti liberali, viene personificata da una lucertola – ma anche da un serpente, un nido di vipere, uno scorpione. Perchè nella Logica sono celati anche gli inganni della sofistica. Come questi rettili, la Logica è “Involuta” (Marziano), “piegata su se stessa”, “avvolta”.
Quanti significati, lucertolina, a guardarti negli occhi…