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- La lucina
Calmamente inquietante (4,9 stelle) - Di primo acchito l'impressione è stata quella di non averci capito molto, tuttavia la storia mi ha catturata, sono stata completamente avvinta da questo breve libro.
" La lucina" si legge in un soffio, contrariamente a quanto credevo e rispetto ad alcune recensioni lette la scrittura è tutt'altro che infantile. Non conosco Moresco, questo è il primo libro suo che leggo, ma anche se ho appreso che solitamente scrive in modo molto diverso, da questo libro si evince sicuramente la sua grandissima capacità autoriale.
Non so se le continue ripetizioni di alcuni sostantivi e di alcuni aggettivi siano volute, probabilmente si, perché uno scrittore con questa capacità descrittiva sicuramente non può fare così tante ripetizioni involontariamente.
Nella presentazione di copertina "la lucina" viene definito: un libro enigmatico e intenso, perturbante e profondo, destinato a lasciare un segno nell'anima dei lettori.
Mai definizione fu così azzeccata a parer mio.
È un libro intimista, anche le descrizioni della natura sono intime, forti e profonde. Fin dall'inizio, anche se sembra una favola, vi aleggia qualcosa di sinistro.
Pur essendo un libro essenzialmente fantastico, nel quale succedono cose impensabili nel mondo reale, l'autore coglie l'occasione per fare delle riflessioni filosofiche sulla vita intesa nel suo concetto più ampio ed universale.
Fino alla fine non si capisce dove andrà a parare la storia. Intervallando ciò che succede direttamente all'io narrante con insolite descrizioni della natura nei suoi cambiamenti stagionali, si crea una sorta di sospensione che costringe il lettore a proseguire, ansioso ed intimamente toccato,verso il finale.
Citazioni:
"Perché c'è tutto questo sottobosco cattivo? Mi domando. Che cerca di avviluppare e di cancellare e di soffocare gli alberi più grandi? Perché tutta questa misera e disperata ferocia che sfigura ogni cosa? Perché tutto questo brulicare di corpi che cercano di prosciugare gli altri corpi suggendoli con le loro mille e mille scatenate radici e le loro piccole, forsennate ventose, per dirottarne su di sé la potenza chimica, per creare nuovi fronti vegetali in grado di annientare tutto, di massacrare tutto? Dove posso andare per non vedere più questo scempio, quest'irreparabile e ceca torsione che hanno chiamato vita?"
" La stessa cosa che succede anche agli esseri della nostra specie. Tutte queste vite che si imprigionano le une con le altre, questa creazione continua di colonie per occupare sempre più grandi porzioni di territorio e sottrarlo agli altri. Perché? Perché? Per perpetuare il proprio DNA?"
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