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Recensione di Gli esordi di Antonio Moresco

Creato il 03 giugno 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Recensione di Gli esordi di Antonio MorescoVoto:
Informazioni sul libro
Titolo:Antonio Moresco
Pubblicato da:Mondadori
Collana:Scrittori italiani e stranieri
Genere:Narrativa Contemporanea
Formato e pagine:
Social:Goodreads
Disponibile su:
in offerta
scontato
Trama:

Un seminarista silenzioso vive la sua vita incontrando personaggi ed eventi in un viaggio al di fuori del convento dove studia. Conosce il Gatto e tanti altri personaggi denotati da un nome in lettera maiuscola. Finita la parte del libro dedicata al seminario, vive una seconda vita la quale non si rivelerà per quella che è, ma come la parte di una storia molto più ampia e articolata, la quale culmina con un colpo di scena e un aggancio in chiusura che però lascia aperto lo spazio per una seconda puntata.


Bisogna iniziare riportando un fatto risaputo nel mondo letterario da chi ha affrontato la lettura di questo libro: leggere Antonio Moresco è una esperienza letteraria. Perché il linguaggio, questo mantenere il punto della narrazione pur passando da un piano all’altro della stessa, questo far passare come la più tranquilla delle particolarità la cosa più assurda e strampalata, non è da tutti. È frutto di una mente che, come dichiara lo stesso autore, è stata su una sedia fino alla deformazione delle terga pur di riuscire nella sua missione di creare quello che ha creato. Alla prima pubblicazione non aveva la collocazione editoriale che ha adesso, essendo uscito con Feltrinelli (se ne possono trovare delle tracce cercando nello store on line della casa editrice). Mondadori lo ha preso e ripubblicato in una nuova versione, che andiamo a recensiere. Ma questo basta a farne un buon libro? Il marchio Mondadori è una sicurezza di qualità letteraria? Più che altro denota una scelta di voler dare ad Antonio Moresco, un autore capace di creare un microcosmo praticamente chiuso in se stesso, parallelo a quello della realtà del lettore, ma con agganci forti all’ironia e allo sfottò di determinate realtà sempre del lettore, un più ampio respiro e di non relegarlo soltanto a un pubblico di nicchia.

Bisogna dire che ci vuole molta pazienza per la lettura de Gli esordi, data la struttura narrativa: non si tratta della classica srotolata di parole tipica di un romanzo classico come lo possono essere tanti altri già in circolazione. Non si può affermare però di conseguenza che si tratta di un libro difficile. Diversamente, è un libro facile se bevuto tutto di un fiato. Si potrebbe dire che è uno di quei libri fatto per passare un fine settimana di relax senza dover pensare che non lo si finisce facilmente e quindi andare a comprare il primo libro che capita sotto gli occhi nella bacheca dell’edicolante perché si è lasciato questo a metà. Soprattutto perché, e questa è la particolarità, la storia appassiona, ti contagia a leggere un intrecciarsi di eventi che non finisce, nemmeno all’ultima pagina. Dove sarà andata a finire la storia che continua, ci si chiede dopo averlo letto, ma anche mentre lo si sta leggendo?

Approfondimento

Gli esordi è un libro che, più di ogni altro, necessita di un taccuino dove appuntare le proprie impressioni durante la lettura. Si potrebbe consigliare una lettura successiva come quella di un flusso di coscienza di Virginia Woolf, ma non si capirebbe la complessità più grande di quello che appare della narrazione di questo libro. Vi consiglio, se siete armati di pazienza e passione per la storia appena letta, di affrontare anche il Canti del caos, secondo appuntamento della trilogia L’increato.

Matteo Baudone

About Antonio Moresco

Scrittore italiano. È autore di opere narrative, teatrali e di saggistica. Ha pubblicato a 46 anni la sua prima raccolta di racconti, “Clandestinità” (Bollati Boringhieri 1993). Da allora sono numerosissime le opere pubblicate con i più diversi editori. Nel novembre del 2001 ha organizzato con Dario Voltolini un incontro-confronto tra scrittori e intellettuali dal titolo “Scrivere sul fronte occidentale”. Sempre con Voltolini ha poi curato l’antologia omonima che da quell’incontro è scaturita. Nel 2003 è stato tra i fondatori del blog collettivo Nazione Indiana, da cui è uscito nel 2005 per fondare la rivista «Il primo amore».

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