![LA LUNA COME SIGNIFICATORE DI UNA RELAZIONE LA LUNA COME SIGNIFICATORE DI UNA RELAZIONE](http://m2.paperblog.com/i/145/1452820/la-luna-come-significatore-di-una-relazione-L-dCGOXq.jpeg)
La ragione per cui la Luna è uno dei significatori principali della relazione risiede nel fatto che rappresenta simbolicamente la madre, e valutare la sua posizione in un tema natale fornisce indicazioni sul tipo di relazione che si è instaurata tra madre e figlio. Oltre ad essere la figura che presumibilmente ci ha amato, nutrito e curato, la madre è anche la persona con cui abbiamo instaurato la nostra prima relazione importante. E’ anche il primo grande amore della nostra vita. Esaminare la Luna nel tema natale è quindi uno strumento per studiare come è andata questa prima grande storia d’amore. Uno studio non fine a se stesso perché questa prima relazione avrà una innegabile influenza sulle nostre relazioni intime ed affettive da adulti. Noi non ricordiamo a livello cosciente quello che è successo tra noi e nostra madre attorno al primo anno della nostra vita, ma in realtà non lo dimentichiamo mai. Il nostro passato, particolarmente la nostra infanzia, con tutte le sue speranze, paure ed aspettative, le sue gioie ed i suoi timori, è immagazzinata e registrata nella memoria e indicata nel tema natale sia esaminando la posizione natale della Luna sia esaminando le prime progressioni e i primi transiti che hanno coinvolto la Luna. In altre parole il tema natale mostra il “bambino interiore del passato” in ognuno di noi. Indipendentemente dal nostro grado di maturazione, dal nostro grado di cultura, abbiamo ancora dentro di noi un bambino che può saltare fuori in qualsiasi momento. Le relazioni che si vivono da adulti hanno un modo di portare alla superficie le emozioni più profonde che derivano dai primi legami dell’infanzia. Quello che è accaduto tra noi e nostra madre imposta uno schema, un modello, un pacchetto di aspettative interne che formano ed influenzano quello che incontriamo e sperimentiamo nelle nostre successive unioni intime. Attorno al primo anno di vita la madre o una sua figura sostitutiva è molto importante. La figura di un partner con cui instaurare una relazione affettiva è la condizione preliminare per uno sviluppo sano. Il legame madre-figlio è quello che per primo ci insegna che cosa è l’amore e ci insegna se siamo degni di essere amati oppure no.
2. GLI ASPETTI DELLA LUNA
Se la Luna presenta lesioni significa che la nostra prima storia d’amore, quella con nostra madre, ha avuto dei problemi. Probabilmente non si è riusciti a sviluppare una certa fiducia nella vita o in noi stessi, il che può portare a paure e paranoie nell’ambito delle relazioni, a sentimenti di ansia e a una profonda incertezza nelle relazioni intime. Ci si sente defraudati da quello che dovrebbe essere un diritto: di essere amati e di avere una madre che ci ama. Non avere ottenuto queste cose crea danni a livello psicologico, ci lascia con un senso di sfiducia nella vita e di scarsa autostima.
Se invece la Luna riceve aspetti armoniosi, significa che la relazione con la propria madre è stata positiva, ci si è sentiti curati, capiti, i bisogni sono stati soddisfatti e si è formato un senso di sicurezza. Nella mente si è formata una immagine di intimità positiva che lavorerà nella fase da adulti.Sasportas propone a chi ha la Luna lesa e vuole risolvere questa ferita iniziale di venire a contatto con il “bambino interiore del passato” che vive ancora dentro di noi. E’ importante formare un rapporto con lui, diventargli amico, riconoscere i suoi bisogni e i suoi umori. In questo modo possiamo iniziare a guarirlo o a far pace con le ferite e le paure passate.
Molti di noi ancora rimpiangono la perdita dello stato beato di unità condiviso con la propria madre. Molti di noi ancora si affliggono per le cure materne ideali che non hanno mai sperimentato. Se non ci affliggessimo e lasciassimo andare il passato, non saremo costretti in quello stato di continua ricerca delle cure materne ideali perdute nei compagni che incontriamo nella vita – ricerca che è destinata a fallire, indipendentemente dal fatto che qualcuno ci ami o ci adori, perché nessuno può soddisfare le nostre aspettative impossibili…
Nell’immagine viene mostrata graficamente la fase della uscita dall’utero materno che a livello psicologico viene completata a circa sei mesi dopo la nascita. Nei primi sei mesi infatti, la nostra identità è ancora completamente fusa con quella della madre. La Madre è il grande uovo, e la nostra identità è l’uovo piccolo all’interno di quello grande. Verso i sei mesi di vita l’uovo più piccolo inizia a separarsi da quello più grande, e dopo la separazione l’uovo piccolo e quello grande possono finalmente relazionare l’uno con l’altro.Quindi nei primi mesi di vita non si ha una reale relazione con una madre specifica e personale; piuttosto si è fusi con la Grande Madre, qualcuno che per il bambino rappresenta il Mondo. Ma verso i sei mesi, gradualmente inizia la differenziazione in un Io che non è quello della madre. Una volta che l’identità del bambino non è più immersa nella Grande Madre, il bambino acquisisce una madre specifica, personale o circostanziale con la quale si relaziona. Inizia a riconoscersi come persona separata e perciò è obbligato a riconoscere lo stato di separazione da lei. E’ solo da quel momento che il bambino inizia ad avere una relazione con lei: se il bambino e la madre sono la stessa cosa non c’è relazione perché manca la dualità. Quando il bambino si separa dalla madre e la percepisce come persona distinta e separata, le prime conseguenze sono terrore, paura, spavento. Dove è presente l’alterità, è presente anche la paura. Se la madre non è me, cosa succede se non le piaccio, se non comprende i miei bisogni, se decide di andarsene e abbandonarmi? La parola chiave dei primi anni è sopravvivenza. Noi nasciamo incompleti, veniamo espulsi dall’utero senza certezze per cui abbiamo bisogno di sapere che nostra madre sta dalla nostra parte per sopravvivere. Secondo molte scuole di pensiero psicologiche, nella fase di differenziazione della nostra identità da quella di nostra madre, cerchiamo di alleviare la conseguente paura cercando di farla innamorare di noi, corteggiandola per conquistare il suo amore, la sua lealtà e le sue attenzioni speciali. Se ci ama, ci consente di rimanere vivi e di stare bene. Per questo si parla della prima storia d’amore, perché si cerca di conquistarla nella stessa maniera in cui cerchiamo di conquistare la persona con cui abbiamo il nostro primo appuntamento, una persona di cui siamo innamorati e con cui immaginiamo di poter essere felici in un futuro.E’ significativo il fatto che questo passaggio avvenga verso i primi sei mesi cioè quando c’è la prima opposizione del Sole di transito al Sole di nascita: per la prima volta i due Sé separati si incontrano. Se consideriamo il Sole come simbolo dello sviluppo dell’ego, il fatto che formi una opposizione (un aspetto a lungo associato alla relazione) indica che l’ego emergente si trova faccia a faccia con un “altro da sé”, con un altro ego. Naturalmente, la differenziazione dell’identità del bambino da quella della propria madre non avviene dall’oggi al domani; è un processo graduale e di solito si completa in tre anni. Spesso un grande aiuto viene fornito dall’ingresso in scena di un’altra figura, il padre, che ha la funzione di allontanare il bambino dalla madre. Per avere una visione globale di come è andata la nostra prima storia d’amore, cioè quella con nostra madre, Sasportas suggerisce di esaminare gli aspetti, i transiti e le progressioni che hanno coinvolto la Luna dai sei mesi fino ai tre anni di vita.Gli aspetti più parlanti sono quelli dissonanti (quadrature e opposizioni) e le congiunzioni. SECONDA PARTE |