Il Plenilunio mi ha sempre affascinato fin da giovanissimo con il mistero, la sua luce notturna, le memorie ancestrali di altri mondi e altre vite. La Quinta edizione della Festa della Luna ha trovato nell’antico borgo di Querceto e nell’eclisse lunare del giugno 2011 la perfetta ambientazione spazio-temporale.
Vecchi e nuovi amici hanno collaborato alla buona riuscita della serata. La splendida voce della soprano Piera Coppola ha introdotto magnificamente la mia performance, elaborata e proposta con I Santini Del Prete e la musica del Maestro Giorgio Regalli. La storica fonte di Querceto si è prestata come settecentesco palcoscenico e sfondo per la storia fantastica interpretata dagli artisti (non artisti) ferrovieri Franco Santini e Raimondo Del Prete, che hanno portato una falce lunare gialla, emblema delle energie materne telluriche e lunari in una sorta di antico rito sacro. All’apparizione di Giovanni Pelosini, dietro la veneziana bautta e un nerissimo tabarro si è rappresentato simbolicamente il duello cosmico fra la notte e il giorno, l’oscurità e la luce, il nero e il bianco, che significativamente spiccavano nei guanti dei protagonisti, fino alla singolare conclusione in cui un marchingegno ferroviario denominato “acchiappasperanze” ha catturato finalmente la svolazzante farfalla notturna.
I brani musicali eseguiti sono stati Vaga Luna di Vincenzo Bellini, Somewhere over the Rainbow di Harold Arlen e Rusalkas di Antonin Dvorak.
Giovanni Pelosini