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La lune atto secondo

Da Olivierifrancesco

LA LUNE ATTO SECONDO

LA LUNE ATTO SECONDO LA LUNE ATTO SECONDO
PASQUA’ Ma guarda te che bel giovanotto. Chi ti ha mandato? RAGAZZO Quella signora là in fondo. Indica la catapecchia di alluminio PASQUA’ Ah, la maga che poi come ti avrà spiegato, è la nostra regista. E dimmi un po’ bel giovine, che vuoi fare qui? RAGAZZO Mah non so, la maga, ops, scusi, la regista mi ha detto che potrei fare l’attore PASQUA’ L’attore? Beh effettivamente guardandoti così, su due tacchi e due piedi direi che insomma, bello masculo che sei, con ste spalle rubate all’agricoltura, si direi che potresti. Hai mai recitato in vita tua? RAGAZZO Dice a teatro? PASQUA’ Beh dove sennò? Dal fruttivendolo? Su su bel giovine. Qui passa a fianco ai due Marcé che sta lavorando sul palco MARCE’ Non dare retta a quella checca isterica. PASQUA’ Isterica sarai tu. Non farci caso caro, quello è un rompipalle patentato, ma, e ascolta bene, nu genio. Tene na capa tanta quello. Hai un problema di luci? Lui te lo risolve. Hai problemi con il suono? Eccolo che arriva e ti sistema il tutto. Un mago caro, non come la nostra vecchia, quella fa finta. Questo è un mago vero, altroché. Ma senti un po’ Guardandolo dalla testa ai piedi con il tipico modo da femmina PASQUA’ Senti tu, c’hai na moglie? Figli? Sei insomma impegnato? MARCE’ Ma lo vuoi lasciare stare? Tanto si vede lontano un miglio che non è una checca come te. PASQUA’ Nessuno ti ha chiesto un tuo intervento. Cafone che non sei altro. Vero che è nu cafone? Maronna che fatica vivere con sti artisti. Ah bello di mamma, sappi, se vuoi soldi, scordateli. Stiamo alla frutta qui, quindi se pensi che lavori, fai l’attore alla Gassman e poi vuoi pure monetizzare, qui non c’è trippa per gatti caro. Stiamo alla frutta. MARCE’ Al caffè direi. PASQUA’ Ecco, lo senti, al caffè e pure amaro cocco bello di mamma tua. Che mamma tua l’abbiamo tutti in cuore sai? RAGAZZO Si? PASQUA’ Eccerto, na donna come poche. Ha recitato tanto con noi Era la diva qui. RAGAZZO Davvero? PASQUA’ A parte bel giovanotto che se sei uscito fuori così bene è perché lei era una dea della bellezza, ma poi aveva fascino assai. Vero che teneva fascino Marcé? Girandosi verso Marcè che va avanti e indietro per il palco sistemando la scenografia MARCE’ Eccerto, tua madre era lo splendore di questo posto. RAGAZZO Beh non ne sapevo nulla io. PASQUA’ Cocco bello di mamma, senti allora, che vuoi fa? Commedia dell’arte? Teatro d’avanguardia? Non dirmi teatro civile che non ne posso più, famme na carità. Tutti che stanno lì a denunciare, denunciare, che palle caro mio, che qui c’abbiamo bisogno di ridere. RAGAZZO Scusi cosa sarebbe il teatro civile? PASQUA’ Hai presente quel drammaturgo bolognese? Marcè com’è che si chiama quello là che fa tutti quei testi pesanti? MARCE’ ridendo Francesco, credo. PASQUA’ Ecco, presente? Aspè E il cognome com’era che non mi ricordo, Uliveri vero? MARCE’ Olivieri checca isterica, Olivieri. PASQUA’ Ecco, presente quello lì? RAGAZZO Mai sentito nominare. PASQUA’ Mamma mia non hai idea della fortuna che hai ragazzo mio. Questo tira su certe cose, pesanti, ma pesanti assai. MARCE’ Non dargli retta, il teatro civile lo facciamo sempre, anzi ora più che mai, ma siccome la checca lì in questione è invidiosa di come scrive Francè, allora lo sputtana. PASQUA’ Ma che stai dicendo? Ma vattinnne va. Ma tu guarda sto stronzo. Scusa eh ma quando ce vò ce vò. Dicevamo bell’imbusto, che vuoi fare? Che ti piace? RAGAZZO Mah io devo fare l’attore protagonista della mia vita. PASQUA’ Ah. RAGAZZO Come ah? PASQUA’ Allora si che è teatro civile ragazzo caro Anzi sociale. RAGAZZO In che senso? PASQUA’ Niente niente non te preoccupà che qui avrai tutto lo spazio che vuoi. Hai già in mente che vorresti rappresentare? RAGAZZO Si, cioè no. PASQUA’ Spiegati meglio bell’Antonio che non sei altro. RAGAZZO Eh, che essendo che devo essere l’attore protagonista della mia vita, credo che dovrò interpretare la mia vita. PASQUA’ Non fa una piega il tuo ragionamento. Allora, visto che di teatro sociale si tratta… RAGAZZO Sociale? PASQUA’ Sociale, civile è a stessa cosa, sempre roba da Olivieri Na tristezza ragazzo mio. Ma contento te. RAGAZZO Ma così mi ha detto la maga, cioè la regista. PASQUA’ Si si lo so, che ti ha detto quella. Urlando verso la catapecchia PASQUA’ Tutti i casi umani a noi mi raccomando a maga. Dalla catapecchia la maga risponde MAGA Taci e ringrazia. PASQUA’ Allora bello di mammà, che vogliamo fare? RAGAZZO In che senso? PASQUA’ Oh Maronna ma questo è caduto dal pero stamane. O pensavi di stuprarmi qui davanti a tutti e non ti nego che la cosa mi piacerebbe… Ammiccando con lo sguardo poi tornando serio Nel senso, che vuoi che mettiamo in scena del tuo copione? U passato? U presente? O u futuro? RAGAZZO Perché posso rappresentare il futuro qui? PASQUA’ Cocco bello qui possiamo fare tutto. Guardando verso sinistra Oh guarda, ci sta Beatrice che ti sta facendo un ritratto Guardando verso Beatrice Amò, hai visto che meraviglia di maschiaccio che è arrivato qui? Beatrice annuisce con la testa e prosegue a disegnare La nostra Bea è un’artista meravigliosa. Dipinge cose strepitose. Perdonala se non parla ma è muta fin dalla nascita, tutta la voce la mette nei colori. MARCE’ Ecco che esce il poeta che c’è in te. PASQUA’ Beh, diciamo che me la cavo vero Marcè? MARCE’ Sei la regina della poesia Pasquà. Rivolgendosi di nuovo al RAGAZZO PASQUA’ Ecco ora sai anche il mio nome. Pasquale. Il tuo cocco bello di mammà? RAGAZZO Ah il mio? PASQUA’ Non so, vuoi dirmi quello di tua zia amore? Si il tuo. RAGAZZO Ah, un po’ imbarazzato ehm mi chiamo Francesco PASQUA’ Come il nostro drammaturgo triste. Battendo le mani nervosamente PASQUA’ Bene bene, speriamo che non sei triste come lui. RAGAZZO Lui chi? PASQUA’ Uè Giovanotto, sei bello come il sole ma mi pare che la testa vada a rallentatore Che dici, gliela diamo n’accelerata? Altrimenti facciamo notte e qui abbiamo tante cose da fare A proposito gradisci nu caffè? RAGAZZO No no, grazie non bevo caffè. PASQUA’ Oh Maronna Santa del Carmine del Beato Angelico di Lourdes Come non bevi caffè? RAGAZZO Eh non bevo caffè PASQUA’ Vabbuò, ti perdono va, perché ti chiami come quella tristezza del nostro drammaturgo che scrive di teatro civile. RAGAZZO Ma scusi? PASQUA’ Dimmi amore mio bello? RAGAZZO Ma teatro civile tipo? PASQUA’ Oh mamma mia che ansia. Allora hai presente quel teatro che parla degli ultimi, che sfoga la rabbia, che denuncia, che poi alla fine nessuno se li caga? RAGAZZO Beh non mi sembra così però. PASQUA’ E tu che ne sai? MARCE’ Il ragazzo Pasquà è meno coglione di quello che credi. PASQUA’ Taci tu. Guardando Marcè Rivolgendosi a Francesco PASQUA’ Che ne sai tu? RAGAZZO Eh, ho visto in televisione. PASQUA’ Cosa? RAGAZZO Beh se non ricordo male, l’attore si chiama Marco Paolini. PASQUA’ Stiamo inguaiati Marcè si avvicina a Francesco MARCE’ La vedi questa checca? RAGAZZO Si. MARCE’ Ecco, lui è anni che fa teatro civile, in difesa degli ultimi e anche delle checche come lui. PASQUA’ Fottiti Marcè. MARCE’ Ma è vero, sei un genio tu. Lo sanno tutti. PASQUA’Si si vabbè. RAGAZZO Ma quindi tu sei un attore di teatro civile? PASQUA’ Ebbene si, sei contento ora bello di mammà? RAGAZZO E Francesco quello lì, il drammaturgo? PASQUA’ Mò non ci sta che è andato a fare la spesa con i pochi soldi che teniamo, fa parte della combriccola. RAGAZZO Ah, con stupore si ma, tu metti in scena i suoi spettacoli? PASQUA’ Cocco bello ma na tazza di caffè? RAGAZZO Non me ne frega un cazzo della tazza di caffè. Rispondi. PASQUA’ Evvabbene maronna che carattere Si io sono l’attore dei testi di quello là. RAGAZZO Quello che si chiama come me? PASQUA’ Quello che si chiama come te? RAGAZZO E perché prima dicevi che non ti piaceva il teatro civile? PASQUA’ Uh ma che è un interrogatorio? Ma sei della Digos bello di mammà? Che palle. RAGAZZO No no per sapere. PASQUA’ Perché so stanco, vabbuò? Vorrei fare na parte allegra ogni tanto sai. Chessò qualcosa di comico. Invece sempre a recitare mattoni galattici. RAGAZZO Come mattoni? PASQUA’ Nel senso che sono cose che servono cocco bello, ma io vorrei fare qualcosa di diverso. Senti? RAGAZZO Dimmi. PASQUA’ Ti andrebbe di fare un testo suo al posto mio? RAGAZZO Ma io non sono un attore. PASQUA’ Su su, poche storie che sei il teatro sociale in persona, ci metti poco a spostarti al civile. RAGAZZO Beh ma che devo fare? PASQUA’ Tre cose cocco di mammà. Studiare Interpretare Sudare Ci stai? RAGAZZO Beh si. PASQUA’ Ma che meraviglia. Hai sentito Marcè? Il giovin signore qui farà la parte mia in un testo dell’Olivieri. MARCE’ Ho sentito ho sentito, beh congratulazioni ragazzo Gli stringe la mano PASQUA’ Congratulazioni bello di mammà. Anche Pasquà stringe la mano a Francesco
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