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La lupa dantesca

Creato il 15 marzo 2012 da Winged_zephiro

Un top manager di Goldman Sachs si è dimesso dalla sua carica, e le motivazioni addotte saranno per molti illuminanti: il banchiere racconta di un ambiente lavorativo “tossico e distruttivo” e rivela la freddezza con cui gli esimi colleghi si ingegnano ogni giorno a truffare i clienti. Dal mondo classico ci è stato tramandato che Mercurio èLa lupa dantesca protettore al contempo dei mercanti e dei ladri, categorie cogeneri per sostanza dell’opera economica, e chi conosce il Vangelo sa che il principe di questo mondo è sempre disponibile a concedere il potere temporale su di esso a chiunque si prostri ad adorarlo, persino Cristo ne fu tentato. Non stupisce perciò udire in quale sorta di girone infernale operano e lavorano i novelli principini di questo mondo, che non sono più teste coronate gaudenti o fanatici rivoluzionari a cavallo bensì austeri guru della finanza globale. La defezione pubblica di uno rivela l’afflizione segreta di tutti: se nel foro della coscienza i mercanti conducono giornalmente la compravendita truffaldina dei debiti e delle altrui vite all’ingrosso, nella spelonca dell’inconscio invece il verme della colpa rode nottetempo il fegato dei ladri, che come quello del ladro Prometeo ricresce ogni mattina per la sua tortura eterna, secondo la giustizia di Giove. Gli alti compensi dei manager e dei grandi dirigenti di settore sono in tal senso gli oppiacei più efficaci per alleviare il dolore e obliare le colpe, il che però non significa cancellarle ma solo gettarle più in fondo nell’abisso da cui di nuovo comunque usciranno, torrenziali e dirompenti, quando il minimo soffio di vento spalancherà le porte degli inferi che in noi si affacciano. Così è accaduto a questo pubblicano americano, che non sopportando più la pena interiore ha strappato il velo di Maya della finanza e ha quindi esposto un minimum degli orrori satanici che vi si celano dietro. Essa è la lupa dantesca, “che di tutte brame/sembiava carca ne la sua magrezza,/e molte genti fe’ già viver grame”.

(pubblicato dall’autore anche nella sezione Hyde Park Corner de Il Foglio.it, 15/03/12)



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