Inoltre, visto il tono palesemente denigratorio dell'articolo, ovvero che l'assenza di Tremonti alla votazione per il salvataggio dell'ex-braccio destro Milanese viene dipinta come un vergognoso tradimento nei confronti dell'intero partito, questo automaticamente rende l'attributo di "marziano" non solo l'indicazione di netta divisione (perfino di natura razziale!) rispetto al resto dei componenti del partito, ma anche il sinonimo di un individuo altamente sleale e inaffidabile. Un fedifrago figlio di puttana, insomma. E converrete con me che questo non è proprio giocare pulito nei confronti di noi (pacifici) marziani.
Tuttavia, chi, come voi, conosce un marziano (ancorché per interposto blog), sa che invece in realtà è proprio tutto il contrario e, in ultima analisi, l'essenza marziana di Tremonti viene forse - e sottolineo forse - tradotta da quell'unico e ultimo baluardo di decenza (o solo di responsabilità) all'interno di quell'accozzaglia di abusi di potere e di irresponsabili ed egoistiche meschinità. Nel caso, questo potrebbe significare che forse, mai come questa volta, Libero si è avvicinato (per sbaglio) alla verità.