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La Repubblica fu concepita irriformabile e priva di governo

Creato il 13 ottobre 2013 da Blogaccio @blogaccioBlog

Casavola-BelpietroL’art. 139 della Costituzione recita: “la forma repubblicana NON può essere oggetto di revisione costituzionale”. Per noi comuni cittadini significa che la Costituzione inibisce il ritorno alla Monarchia. NON la pensa così invece Francesco Paolo Casavola che dà a tutti noi che lo interpretiamo letteralmente del “beota”, a suo avviso infatti deve leggersi come il divieto di riformare la forma di governo parlamentare cioè, la Repubblica deve restare in mano ai partiti e NON c’è Presidente, Cancelliere o Premier che possa rimpiazzarli. Il popolo per Casavola, può solamente eleggere i suoi rappresentanti, ma sovrano è e resta il Parlamento. Più comprensibile invece è l’idea per quale Casavola sostiene l’illegittimità del premio di maggioranza: alcuno può sovrastare l’esito delle elezioni e dire “io rappresento il popolo” quando alla conta si accerta che ciò è falso. Tra le poche cose che si possono riformare seguendo i ragionamenti di Casavola, c’è l’abolizione del Senato che NON ha più ragion d’essere, risulta funzionale solamente all’economia dei partiti; la durata ragionevole per Legge dei processi e la separazione delle carriere dei PM da quella dei Giudici. Di parere diametralmente opposto è invece il direttore di Libero Maurizio Belpietro per il quale le ragioni di Casavola sarebbero state il peccato originale della Costituzione concepita perché la Repubblica NON avesse in sostanza un governo a prescindere dagli esiti delle urne e dalla volontà espressa dal popolo e si fosse comunque costretti a patti per governare. Non è la più bella del mondo scrive Belpietro, chiunque leggesse gli atti di preparazione alla discussione della Costituente, potrà verificare che fu un mostruoso compromesso tra il marxismo del PCI ed il liberarilsmo della DC. La nostra sola fortuna è stata quella per la quale i principi ideologici ad essa imposti dalle circostanze storiche, NON sono mai stati applicati altrimenti saremmo falliti come l’Urss o Cuba. Un solo merito Belpietro riconosce ai comunisti di “allora”: aver capito che non ci si poteva fidare dell’ordine giudiziario ed infatti volevano che i PM fossero eletti a differenza di quanto pensa l’attuale PD e consideravano la formazione della Corte Costituzionale come un pericolo per la democrazia. Abbiamo cercato con questo post di dare ai lettori una sintesi emblematica delle posizioni sul campo delle Riforme Costituzionali. Quel che ci sempbra di capire è che cambierà poco perché alle “parti” il “mostruoso compromesso” sta ancora bene.


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