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La macchina della morte a cura di Rayan North, Matthew Bennardo e David Malki

Creato il 17 marzo 2012 da Nasreen @SognandoLeggend

Nato in Canada nel 1980, Ryan North è un compositore, programmatore, scrittore e creatore del fumetto “Dinosaur Comics”,  Whispered Apologies” e “Happy Dog the Happy Dog. Tra le sue tante attività ha lavorato anche come designer di magliette.

 

La macchina della morte a cura di Rayan North, Matthew Bennardo e David Malki
Matthew Bennardo

Laurato in Inglese e Business Management alla Case Western Reserve University, si è dedicato alla scrittura di racconti come “Asimov’s Science Fiction”, “Strange Horizons”, “Daily Scrince Fiction” e “Shimmer”.

 

La macchina della morte a cura di Rayan North, Matthew Bennardo e David Malki
David Malki

Ha fatto un po’ di tutto nella vita: ha lavorato come montatore di trailer, ha scritto come freelance in riviste specializzate sul cinema e sulla tv ed ha anche svolto il mestiere di corniciaio. Dal 2009 si è però interessato ai fumetti su Internet lavorando a due progetti: Wondermark e TopatoCo. Vive a New York con la moglie Nikki e ama i gatti.

 

 


La macchina della morte a cura di Rayan North, Matthew Bennardo e David Malki
Titolo: La macchina della morte
Autore:
AA.VV (curatori: Rayhan North, Matthew Bennardo e David Malki)
Serie: //
Edito da:
 Guanda
Prezzo: 19,00 €
Genere: Racconti, Narrativa
Pagine: 554 p.
Voto:
La macchina della morte a cura di Rayan North, Matthew Bennardo e David Malki

La macchina della morte a cura di Rayan North, Matthew Bennardo e David Malki
La macchina della morte a cura di Rayan North, Matthew Bennardo e David Malki

Trama: La macchina è stata inventata quasi per caso qualche anno fa. Con un semplice esame del sangue sa predire il modo in cui lasceremo questo mondo. Nessuna data. Nessun dettaglio. Solo un foglietto di carta con poche parole, insieme precise e insopportabilmente vaghe. Un oracolo infallibile, criptico e beffardo.

Spaziando dall’umorismo alla fantascienza, dall’horror all’avventura, trentaquattro racconti di autori diversi immaginano mondi in cui il fatale responso della Macchina della Morte diviene il fondamento di una nuova gerarchia sociale o una semplice voce del curriculum, un mostro pervasivo contro cui lottare o una moda passeggera, il dato che può bruciare la carriera di un politico o il centro di nuovi giochi di società. Trentaquattro voci diverse per indagare come cambierebbero i rapporti umani e il lavoro, gli ospedali e le scuole, la giustizia e il crimine. Saremmo più liberi o vivremmo incatenati a quella sentenza ineluttabile, condizionati in ogni scelta da un destino che può materializzarsi in qualsiasi momento? Saremmo morbosamente attratti da ciò che ci ucciderà o cercheremmo di fingere con noi stessi di non sapere nulla? Sfideremmo la macchina per smentire il suo verdetto o cambieremmo la nostra vita nel tentativo di allontanare il più possibile un finale già scritto?

Da un’idea nata sul web, un libro che può sembrare un gioco, ma che è anche un modo per riflettere sulla nostra ossessione di voler sapere tutto, di svelare anche l’ultimo mistero.

Recensione
di Debora

La macchina è stata inventata quasi per caso qualche anno fa. Con un semplice esame del sangue sa predire il modo in cui lasceremo questo mondo. Nessuna data. Nessun dettaglio. Solo un foglietto di carta con poche parole, insieme precise e insopportabilmente vaghe. Un oracolo infallibile, criptico e beffardo.


La macchina della morte a cura di Rayan North, Matthew Bennardo e David Malki
Così inizia il libro e questa è la premessa da cui sono partiti gli autori di questi racconti che si immaginano un mondo in cui ognuno di noi sa, prima del tempo, come morirà.  I curatori del libro, tra i tanti testi raccolti, 300 per voler essere più precisi, hanno scelto i trenta migliori racconti che voi troverete nel testo. Gli autori provengono da diverse parti del mondo e tutti hanno un modo tutto loro di trattare la morte. 

C’è da dire che, quando ti ritrovi a leggere il titolo del libro, subito ti immagini scenari cupi, tetri e tristi. Poi prendi in mano il libro e guardi di sfuggita la copertina: uno scheletro su uno sfondo nero. Ancora permane una sensazione di angoscia. Successivamente ti soffermi sull’immagine del teschio e cogli i fiori da cui è composto, forse è l’immagine che suggerisce che una speranza c’è sempre. Infatti gli autori, come ho accennato prima, sono molto diversi tra loro e tutti trovano un modo tutto loro per raccontare un mondo dove sappiamo di che morte moriremo. Quindi non lasciatevi spaventare dal titolo e dalla copertina!!!

La macchina della morte a cura di Rayan North, Matthew Bennardo e David Malki
I racconti a volte sono brevi (e sono sicura che il più breve vi lascerà a bocca aperta ma io non voglio certo anticiparvelo!) a volte più lunghi, a volte sono ironici, a volte addirittura cinici. Provate solo a pensare cosa può fare un medico di fronte ad un malato sofferente che sa già come morirà -magari di ANALISI DEL SANGUE- ma senza esse non può neppure avere la speranza di sapere cos’ha il suo corpo? O un assicuratore? Può forse essere colui che in questa storia ci guadagna più di tutti? Oppure un ragazzo che si trova la scritta SUICIDA sul foglietto del responso della macchina, come si può sentire? Come può vivere le sue giornate? 

I curatori hanno poi avuto la sottigliezza di inserire all’inizio di ogni racconto una vignetta che anticipa quello che verrà. Io l’ho trovato come un modo per staccare la testa da un racconto all’altro, perché, diciamolo, ne ho sentito il bisogno; un po’ perché i racconti non sono il mio genere preferito, un po’ perché leggendo di questi argomenti la tua testa inizia a riflettere su temi non proprio leggeri, anche se presentati in maniera digeribile. Ho comunque affrontato il libro in un periodo di tempo abbastanza lungo e forse devo anche ammettere che i curatori hanno esagerato mettendo così tanti racconti; ne sarebbero bastati molti meno. Certamente io sarei una di quelle che sceglierebbe di non leggere il fatidico foglietto, ma se fossi costretta a farlo? Pensate anche a questo… Forse vorrei leggere una cosa del tipo VECCHIAIA. 

La protagonista del libro non è quindi solo la morte ma la scelta, il libero arbitrio, la possibilità che normalmente ci è data di vivere la vita senza troppi pensieri, senza troppe risposte.  Quando siamo certi di quello che accade diventiamo anche noi delle macchine, facciamo le cose senza slancio senza passione. 

Una cosa su cui c’è da riflettere è anche il fatto che le emozioni delle persone che leggono la fatidica previsione sono diverse anche a seconda dell’età. I protagonisti dei racconti sono giovani, adulti e anziani ma i racconti che mi hanno colpito di più sono quelli in cui un giovane adolescente, nel pieno della sua vita, quando dovrebbe solo pensare a divertirsi, riceve un responso che gli crea certamente non pochi problemi. Sicuramente un giovane pensa meno alla morte, e forse lo dovrebbe fare di più (è forse questo che ci vuole dire  il libro, con alcuni suoi racconti?), ma per me sono state più dure da affrontare questo tipo di storie.

In fondo al libro c’è una mini biografia di tutti gli autori e di tutti gli illustratori che hanno contribuito all’antologia di racconti, molto pratica e necessaria per i più curiosi.

 


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