I consigli di Altroconsumo
- Consumo energetico. Nel caso delle prestazioni ci interessava valutare soprattutto il consumo energetico e la durata dei programmi di impasto e cottura nella preparazione del pane bianco e integrale. A seconda delle macchine, i tempi oscillano tra le 3 ore e 20 e le 4 ore per il pane bianco e tra le 3 e mezza e le 5 per l’integrale. Tenete presente che la fase più energivora (la cottura vera e propria) dura dai 45 ai 60 minuti. Anche i consumi sono diversi da macchina a macchina, perché alcune richiedono una fase di preriscaldamento. Spiccano i giudizi ottimi di Kenwood BM350 (per il pane bianco) e Kenwood BM250 (per quello integrale).
- Utilizzo facile. Positive le valutazioni sulla facilità d’uso, basata sui risultati di tante prove: impostazione dei programmi, preparazione della macchina, estrazione del pane, pulizia, rumore. In quest’ultimo caso è da segnalare la presenza di suoni fastidiosi durante il processo di impasto: le più fracassone sono Moulinex e Bomann. Difficile a volte la pulizia, soprattutto per Kenwood e Moulinex: le superfici in acciaio inossidabile sono soggette ad aloni a graffi, a differenza dei modelli in plastica. Difficile estrarre il pane da Severin e la lama da impasto da Bifinett.
- Non si rompono. La durata è stata valutata su 700 cicli di impasto / lievitazione / cottura, cioè sul lavoro richiesto per fare il pane tutti i giorni per due anni. Dopo questa prova non sono emersi risultati negativi. Abbiamo verificato che cosa succedeva usandola ancora di più, soprattutto cercando di valutare l’usura delle lame di impasto e del fondo del cestello di cottura. Anche in questo caso i risultati sono stati buoni, tranne che per Bifinett, che si è meritata solo un giudizio medio.
Tutti i modelli di macchine per il pane testati risultano promossi. Nel gruppo di testa spicca Kenwood BM 250 (85 – 100 euro), che grazie al prezzo contenuto ottiene sia la palma di Migliore del Test sia quella di Miglior Acquisto.
Ideale per chi soffre di allergie o intolleranze
Il pane è sempre stato troppo caro per chi soffre di allergie alimentari e deve comperare pagnotte prodotte con farine speciali. Per Barbara Perotta, una socia Altroconsumo di Milano, il problema non è da poco, visto che sia lei sia suo figlio Martino (nella foto a fianco) sono allergici alla farina di frumento. Ci racconta che “comprare il pane era difficile perché non tutte le panetterie sfornano quello con farine speciali. Ed era costoso, perché questo tipo di prodotti ha sempre avuto costi alti, indipendentemente dal caro prezzi. Con la macchina del pane usiamo farina di farro oppure di kamut, risparmiando molto. Inoltre ci possiamo finalmente concedere pizze o dolci, che prima non potevamo mangiare, perché prodotti sempre con la tradizionale farina di frumento”.
Più si prepara un pane da farine di alta qualità, più si risparmia
Altroconsumo ha fatto qualche semplice calcolo per confrontare i differenti costi delle due tipologie. I conti su quanto è possibile risparmiare si basano su quello che nel test è risultato il modello Miglior Acquisto e Migliore del Test. “Abbiamo preso in considerazione il costo degli ingredienti, l’ammortamento della macchina calcolato su 700 cicli (quasi quattro anni, utilizzando la macchina un giorno sì e un giorno no) e il consumo di elettricità: siamo giunti alla conclusione che il costo del pane fatto in casa è di circa 1,2 euro al Kg. Confrontiamo il dato ipotizzando il prezzo medio del pane comune a poco più di 3 euro al Kg (quello preconfezionato a fette al supermercato si aggira intorno ai 2,8 euro al kg). Per una famiglia che consuma mezzo chilo di pane al giorno il risparmio permesso dalla macchina è di circa 400 euro l’anno rispetto al pane fresco e di 300 euro rispetto a quello preconfezionato. Con consumi maggiori (un chilo al giorno) e con pani speciali (per esempio, integrali, con semi, farina di kamut…) i risparmi possibili sono ancora più alti.”