E poi la Processione con troppi botti che il prete voleva grandiosa, tante preghiere e litanie che quando la Madonna le sentiva sbadigliava e diceva che palle, perché perdere tempo con queste cose vecchie che i giovani in Chiesa ci vengono solo ammazzati, piuttosto organizziamo i concerti sull'altare – alla Madonna piacevano i Led Zeppelin e certe cose di Gianna Nannini, pure un complesso che a fine concerto sfasciava le chitarre contro le casse. Macchè, il prete voleva ripristinare la messa in latino. Per questo non andavano d’accordo, che ogni anno, a tempo di processione, la Madonna strizzava le nubi a fare maltempo e le strizzava di polsi e le strizzava abbondante che l’acqua scrosciava e lavava il paese. Il prete andava dritto nella navata centrale e la guardava fissa negli occhi. Lei faceva finta di niente e intanto se la rideva di cuore. Che dobbiamo fare, vogliamo bagnare tutti i paesani che poi gli viene il raffreddore e la febbre a quaranta?
La Madonna un po' ci pensava a questi suoi ammiratori che sarebbero usciti scalzi e allora commossa tirava fuori il sole per i raggi e lo fissava al bastone del mocio; si faceva una doccia, prendeva un velo pulito e misericordia di Dio saliva sulla bara infiorata; era un bagno di folla, che ci vuoi fare, è dovere dei protettori – una volta l'anno - farsi una passeggiata lenta con tutti i paesani. Il corteo attraversava stradine e ai balconi vedeva fiori e lenzuola ricamate di corredi di nubili o di spose senza figli. Lei guardava la biancheria e pensava ai matapolloni che si usavano a Nazareth; in un taccuino prendeva due appunti per ricordarsi di dare una smossa a certe ovaie un po' pigre - alcune volte lo perdeva e non succedeva niente, altre volte sbagliava e una zitella restava incinta o una donna sposata trovava un amante.
Giorgio D'Amato