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La madre

Creato il 09 marzo 2013 da Houssymovies2punto0 @h0ussy

vert LA MADREForse ci voleva un horror per farmi uscire da un silenzio letargico ed insistito, che mi aveva allontanato ormai da settimane dalla tastiera.

La verità è che in questi lunghissimi giorni ho visto molti film che non esiterei a definire “carini”, nulla insomma che ne giustifichi anche solo due parole in un blog di cinema inutile come il mio. La domanda quindi resta una soltanto: perchè perdere tempo a scrivere se non si ha nulla di cui scrivere?

Da parte mia sono stanco di vedere pellicole mediocri, capaci di farsi dimenticare in un batter di ciglia, film ben fatti, ben interpretati per carità, ma allo stesso tempo anonimi, tutti pericolosamente uguali a qualcos’altro, tutti faticosamente distinguibili e tutti semplicemente “carini”, appunto.

Per fortuna a salvarmi da questa ignavia digitale è arrivato Guillermo del Toro, produttore di questo La madre, film horror di tutto rispetto, interpretato da una lanciatissima Jessica Chastain, che dopo il Golden Globe per Zero Dark Thirty sembra ormai essere diventata una sorta di prezzemolo cinematografico, buono per condire ogni tipo di pellicola.

Va detto prima di ogni altra cosa, che La madre è un film che fa paura e che per una volta ci regala un finale di tutto rispetto. Non brillando per originalità e per tematica, siamo infatti di fronte ad una classica (ma non troppo) storia di fantasmi, il film ha il grande, invidiabile e al giorno d’oggi raro pregio, di essere sempre coerente e in buona misura capace di sostituire la buona scrittura ad un susseguirsi forsennato di eventi narrati da camere a mano traballanti.

Pellicola d’atmosfera e capace di un paio di raffinatezze non scontate, La madre comincia bene, si sviluppa in maniera piuttosto canonica, comunque classica e si conclude con un’eleganza e con una coerenza di scrittura, da far invidia a tanti film ben più blasonati. Proprio la conclusione è il punto di forza di questo film, che con tanta coerenza e un pizzico di coraggio, decide di riflettere sul concetto di famiglia, maternità, appartenenza, ineluttabilità.

Non è poco per un horror del 2013, quando ormai sembra che tutto sia stato detto, scritto e filmato.

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VOTO

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