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la madre

Creato il 25 marzo 2013 da Albertogallo

MAMA (Spagna 2013)

locandina la madre

Da qualche anno a questa parte Guillermo del Toro, da Guadalajara, Messico, ma ben presto adottato da Hollywood, è inspiegabilmente diventato un brand, una garanzia di qualità a prescindere. Un po’ come J.J. Abrams. Personaggi spesso dietro le quinte la cui fama va ben al di là delle propie reali qualità e dei propri effettivi risultati artistici.

Pensateci bene: perché mai un horror ad alto budget come La Madre dovrebbe vantarsi in locandina di un non meglio specificato “GdT presenta”? Cos’ha fatto per noi e per il cinema questo corpulento messicano? Intendo oltre a dirigere porcate come Blade II, produrre thriller non precisamente indimenticabili come Con gli occhi dell’assassino e scrivere addirittura la sceneggiatura di Lo Hobbit? Wikipedia, tra l’altro, lo indica come “consulente creativo” (non accreditato) di Cowboys & Aliens, generalmente considerato uno dei film più brutti della storia del cinema. Sono sinceramente convinto del fatto che del Toro viva ancora di rendita sull’unico film veramente valido che abbia mai scritto, diretto e prodotto, ovvero Il labirinto del fauno, del 2006, questo sì un autentico colpo da maestro (non l’avete visto? Rimediate immediatamente).

Tutto ciò per dire che La Madre è una delusione senza se e senza ma. Non sto nemmeno a riportare la trama (solita storia di fantasmi che tormentano la gente per bene a causa di un trauma/ingiustizia/atto di violenza subìti un sacco di tempo prima), limitandomi a fare due considerazioni: 1) la sceneggiatura non esiste, l’intreccio è completamente assente. Dopo mezz’ora si sa già tutto, e il film consiste in una serie di apparizioni via via sempre più spaventose del fantasma in questione (la Madre, appunto), che dapprima si limita ad apparire di nascosto, facendosi notare ma non troppo, un po’ come Nanni Moretti quando non sa se andare o no alla festa, per poi esplodere incazzato nero nel finale. Se questa Madre fosse stata un minimo furba avrebbe fatto fuori i suoi nemici nell’arco di un quarto d’ora e il film sarebbe stato un cortometraggio discretamente interessante. Fastidioso, poi, il fatto che tutta la parte centrale della pellicola dia l’impressione di promettere chissà quale svolta narrativa, con questo psicologo che va a caccia di notizie sul passato della Madre… senza scoprire assolutamente nulla che lo spettatore già non sappia da venti minuti. Anche la costruzione dei personaggi lascia piuttosto a desiderare: non c’è alcun approfondimento psicologico, alcuna caratterizzazione degna di questo nome, e solo i quattro protagonisti hanno una presenza costante lungo tutto l’arco del film, laddove gli altri, invece (la zia acida e lo psicologo un po’ stronzo), vengono presi e abbandonati in modo casuale, solo per la loro mera funzione narrativa in precisi momenti della vicenda; 2) la messa in scena è comunque di buon livello, e il regista, un certo Andres Muschietti, utilizza bene tutti i luoghi comuni dell’horror per confezionare un film elegante e a tratti veramente spaventoso. Protagonisti, abbastanza anonimi, sono Jessica Chastain (l’attrice attualmente più in voga di Hollywood, vista anche in The tree of life, Zero dark thirty e Take shelter) e quel bietolone di Nikolaj Coster-Waldau (tra i protagonisti di Game of thrones).

Alberto Gallo



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