Dura la reazione del Consiglio Nazionale della mafia alla riapertura del dibattito sulla legalizzazione delle droghe leggere.
Ai vertici di Cosa Nostra non sono piaciute le dichiarazioni dei magistrati della Direzione Nazionale Antimafia, secondo cui “nonostante il massimo sforzo profuso dal sistema nel contrasto alla diffusione dei cannabinoidi, si deve registrare il totale fallimento dell’azione repressiva”, un’ammissione che di fatto apre le porte alla strada che porta verso la legalizzazione.
Oltre alle maggiori entrate fiscali, per lo Stato si avrebbero effetti anche sulla popolazione carceraria, che registrerebbe una sensibile diminuzione tra consumatori e piccoli spacciatori.Senza dimenticare le maggiori risorse di cui gioverebbero forze dell’ordine e magistratura per il contrasto di altri fenomeni criminali.
“Non solo minacciano di toglierci il mercato della droga, il che metterebbe tante famiglie sul lastrico” ha dichiarato quindi il portavoce della Cupola “il contrasto di altri fenomeni criminali indica chiaramente come a rischio potrebbero essere in futuro anche altri servizi”.
Rincara infine la dose il portavoce: “La nostra è una battaglia morale, non possiamo permettere quanto accaduto in Colorado, dove grazie agli introiti della vendita di droghe leggere, superiori alle stime, lo Stato si è visto costretto a restituire soldi ai cittadini”.
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