La magagna viola

Creato il 14 settembre 2012 da Marcopress @gabbianone

L’esercizio letterario è salito di livello, adesso incide. E’ più concreto di mesi fa, probabilmente più furbo che intelligente, come osserva il mio amico Doc ma, come ho già tuittato ieri, per far meglio dei Cicchitto e dei Gasparri basta essere Eraldo Pecci, non serve elevarsi a Cruijff.
Matteo Renzi è di sicuro il meno peggio, che è già meglio di prima. Gli aficionados devono avere un unico timore: che invecchi precocemente, politicamente, come è accaduto in un amen a Debora Serracchiani: speranza che sfuma molto prima di accendersi.
La mia amica C. di Matteo Renzi è innamorata, ulteriore credito (per lui). Al tempo stesso diffido da sempre dei toscani, favoriti geneticamente nella parlata. Fosse stato di Siena e non Di Nusco, il giovanotto De Mita (1928) sarebbe al posto di Napolitano (1925).
Il domandone è: dobbiamo votare Matteo Renzi, posto che l’ultimo appello è ai delusi del centrodestra? Se quel voto significa mandare in pensione D’Alema, Bindi e compagni cantanti, è di sicuro un voto utile. Se servirà pure a cacciare Fini, Calderoli e Casini sarà quasi miracoloso. Ha un compito importante, Matteo Renzi, decisivo: scrostare il vecchio e il marcio dalla politica italiana. La serietà di questo progetto è che parte non da posizioni irresponsabili di sinistra estrema ma dalla destra del Pd. Può consentire un’Italia di governo e non di Unione barzelletta. Ma un voto richiede anche altro: mi devi convincere per fede, Matteo Renzi, d’ora in poi ti studierò con attenzione. Gli scivoloni non saranno perdonati.
Operazione evidentemente berlusconiana, novantaquattresca, certo. Piena di speranze, ok. Ma quella magagna non mi piace per niente. Lì dove c’era Mangano c’è quella maglia viola. Matteo Renzi, por qué? Tu sei della Giuve vero, Matteo Renzi?



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