La maggioranza sta

Creato il 14 ottobre 2011 da Ilpescatorediperle
316. Alla fine, la maggioranza c'è stata. Se, come tutti si sono affannati a dire in questi giorni, quel che conta è il voto finale e non come e perché si è votato "sì", "no", o "sono al bagno", allora, a dirla tutta, la maggioranza c'è stata ancor più dell'altra volta. Perché,  quel famoso 14 dicembre del 2010, a dare la fiducia al governo furono in 314. Oggi quindi questo voto ci consegna una maggioranza un po' più limpida di quella dell'anno scorso - una maggioranza assoluta.Lo si è capito quando i facili coccodrilli sul governo dell'opposizione e di Repubblica si sono improvvisamente trasformati nei "comunque ha i giorni contati", "comunque il governo è morto 3 giorni fa" (Scalfari, siamo un paese cattolico nonostante tutto: crediamo nelle risurrezioni) delle ultime ore. 
E' stato il capolavoro farsesco di una serie di comprimari a loro modo di livello: - Claudio Scajola: per qualche giorno osannato come salvatore, l'uomo che non sa chi gli ha pagato la casa si è limitato a qualche rimbrotto prima di capitolare;- i Radicali liberi, auto-condannatisi da anni ad una rumorosa ininfluenza. Quando saremo tutti emigrati a Saint-Tropez potremo sempre dire che almeno ci siamo arrivati col numero legale;- Popolo e Territorio, il partitino informe ex-responsabile, che puntella per l'ennesima volta l'esecutivo - alzando, s'immagina, l'asticella pecuniaria;- l'opposizione nel suo insieme. Non ha saputo essere incisiva, convincere gli indecisi a votare "no", o quantomeno agire compatta. Quando lui dice che questa fiducia è stata "una figuraccia dell'opposizione", spiace dirlo, ha ragione;- i ministri senza fondi che non si dimettono, i ministri senza politica che non si dimettono, i ministri che, al massimo, sbadigliano.E' ancora lì. Questo è quel che dobbiamo vedere. Ditemi che durerà poco, ditemi che ha le ore contate, invocate il sillogismo per cui si conclude che è un essere mortale (comincio a dubitarne, comunque), ma è ancora lì. Senza dubbio "la maggioranza sta / recitando un rosario / di ambizioni meschine / di millenarie paure / di inesauribili astuzie". Certo. Ma quel che più conta, ora, è che comunque la maggioranza sta.Questa fiducia risicata ma ancora fiducia fa tornare alla mente, per contrappunto, le squallide motivazioni dei Mastella, dei Dini, che portarono alla caduta del Prodi II. E' ben strano questo paese che si consegna sempre, con tremante voluttà, nelle mani del peggiore. E il fatto che sia il grottesco, e non il terribile, il tono di questo momento storico, non fa che confermare, più che contraddire, l'assunto di fondo: che diamo sempre la fiducia alle persone sbagliate, basta che facciano un po' ridere.La verità è che, quando tutto questo, a causa della prossima glaciazione, sarà finito, dovremmo aprire il libro di questi anni e scrivere una parola il cui senso, in rapporto a questo paese, può scandire tutta la storia repubblicana, e forse anche quello che è venuto prima; quella parola che indica l'eterna tentazione di mettersi in fila per dire: "ci sono anch'io, c'è un posto anche per me?"; o di aspettare il leader (a destra come a sinistra) dietro cui marciare. Insomma, è conformismo.

da TEMPI FRU FRU http://www.tempifrufru.blogspot.com

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