La testa gira, il cuore batte forte, le gambe tremano, tranquilli non si tratta di un nuovo virus, stiamo parlando della “febbre” di Mondiali.
In un mese circa il mondo si blocca, tutte le attenzioni sono rivolte al calcio, uno sport fantastico, che riesce a unire, ma purtroppo anche a dividere milioni di persone, ma forse è l’unico sport che ci travolge con forti emozioni.
E via tutti in piazza, che di solito alle 15:00 è deserta, ma per l’occasione è diventata una bolgia, tutti davanti al maxi schermo pronti a sorridere o a piangere. I mondiali hanno un grandissimo potere, riescono ad attrarre anche gente che odia il calcio, percéè alzare quella coppa è motivo d’orgoglio per una nazione intera, da quel giorno si può urlare “sono un campione del mondo”.
Per questo è inutile chiedersi perché il calcio è lo sport di maggior successo al mondo o perché, pur con tutti i suoi vizi e i suoi intrecci affaristici, con tutte le sue contraddizioni, ha un seguito che gli altri sport nemmeno si azzardano a sognare. Nel calcio non sempre il più forte vince. Se il pallone è rotondo, Davide qualche volta può battere Golia. Negli altri sport questo non accade. Prendete il rugby, figlio primogenito del calcio. La squadra più forte inesorabilmente prende il sopravvento.
Nel calcio, invece,sorte, furbizia di gruppo e talento dl singolo, a volte, ce la fanno a cambiare il corso apparentemente scritto delle cose.
Prendiamo l’esempio della Costa Rica, una squadra priva di singoli dal talento eccezionale, ma la forza di questa squadra deriva dalla compattezza del gruppo, dal cuore dei tifosi e ovviamente anche dalle conoscenze tattiche del loro allenatore.
Con queste caratteristiche sono riusciti a battere per 3 a 1 l’Uruguay, nazionale vincitrice della prima edizione di questa competizione nel 1930, che nel suo organico annovera giocatori del calibro di Luis Suarez ed Edinson Cavani.
Non ancora soddisfatti hanno battuto per 1 a 0 anche l’Italia, nazionale che conta nel suo palmares ben 4 mondiali vinti e giocatori del calibro di Andrea Pirlo, Mario Balotelli e Gigi Buffon, solo per citarne alcuni.
E’ proprio questa la magia dei mondiali, una squadra che sulla carta doveva finire ultima a zero punti nel girone, ora si ritrova prima con sei punti, pronta ad approdare agli ottavi di finale e già questo per il popolo “colorito” della Costa Rica significa essere “campioni del mondo”.