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La magia della musica

Creato il 28 ottobre 2012 da Dino Licci
   Deuter -Garden of Gods
Incredibile come la musica che invade le mie stanze prima ancora che il gallo canti o che i passerotti elevino al cielo i loro gioiosi concerti, mi trascini in profondi pensieri esistenziali e come poi riesca a lenire il mio tormento trascinandomi in alto, in un mondo piacevolmente irreale, popolato da scenari immaginari, cui mi lascio andare trasportato consapevolmente dalla mia fervida fantasia.Nel corso dei secoli la gnoseologia e cioè l'analisi dei limiti e della validità della conoscenza umana, ha dovuto fare i conti con quello che la coscienza comune identifica come il bagaglio culturale delle conquiste scientifiche o altre forme di sapere legate alla superstizione, alla fede, alle singole opinioni, credenze, filosofie, usi e costumi. E c’è di più, c’è il condizionamento religioso che si è imposto attraverso miti e leggende durante tutta la storia dell’umanità. In questo percorso della durata di secoli, spesso si è confuso il trascendente, l’idea di Dio, la cosa in sé, con l’immanente, il bisogno di religiosità, la coscienza acquisita, e questo continua a produrre vari guasti nella nostra società. Il metodo empirico applicabile ad una fenomenologia compresa dall’intelletto umano, perde la sua capacità se lo trasportiamo in campo metafisico. Insomma che un corpo cada ad opera della gravitazione, è un fatto verificabile sperimentalmente, che l’attrito rallenti la corsa od impedisca di scivolare, è altrettanto dimostrabile come tutto ciò che è aggredibile da parte dei nostri sensi, ma che la terra sia stata creata per opera di un demiurgo o per opera del caso, che dopo la morte l’anima trasmigri in un altro corpo o muoia con noi o raggiunga San Pietro o che proprio non esista, è una questione che trascende il mondo del sensibile.Questa limitazione delle capacità umane di conoscenza empirica in campo metafisico, apre due strade distinte i cui punti di contatto sono la ricerca di una spiegazione, di una interpretazione escatologica del nostro divenire. Da una parte c’è l’atto di fede, la cieca obbedienza ad un Verbo avvolto da misticismo e mistero, dall’altro la ricerca, l’incontenibile voglia di una spiegazione logica, razionale, scientifica delle cose del mondo. E questo comporta anche che, insieme con la massa obbediente ai comandamenti e condizionamenti dei mass media, qualche spirito libero ci sia ancora, a pungolare la voglia della ricerca, l’instancabile anelito verso un’incontrovertibile Verità.Comunque l’uomo va, sorretto dal dubbio, sospinto dalla brama del sapere. La sua lenta evoluzione ha qualcosa di magico, di trascendente, di misterioso. Non è semplice adattamento all’ambiente. In esso alberga la capacità d’astrazione, la sete di conoscenza, l’eterna domanda sul proprio destino. E il bisogno di Dio! Ed ecco che io, agnostico razionale, nel silenzio ovattato di una notte sublime, sazio la mia sete di spiritualità col ricorso alla musica e, voluttuosamente ravvolto tra i clarini e le viole, elevo la mia mente fino al limite estremo della conoscenza, sento di toccare il culmine dello sgomento e mi avviluppo in me stesso, sentendo il nulla che mi sovrasta, mentre il mio sofisticato cervello contiene paradossalmente l’idea d’infinito e l’Universo intero.

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