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La magia di "Round about midnight", di Alessandro Ceccarelli
Creato il 17 marzo 2015 da BabetteleggepervoiMagia della Musica, una nuova rubrica“Una leggenda è un uomo anziano conosciuto per ciò che è stato capace di fare. Io sto ancora facendo. Non temere gli errori. Non ce ne sono. La musica e la vita sono solo questioni di stile” (Miles Davis)
Esattamente sessant’anni fa, nel 1955, Miles Davis incideva un album fondamentale della sua straordinaria carriera. Il titolo era una sorta di dedica e un atto d’amore per uno dei più grandi compositori della storia del jazz. “Round about midnight” è infatti una memorabile composizione scritta nel 1944 dall’eccentrico pianista Thelonious Monk. Si tratta di uno degli standard più noti ed eseguiti in assoluto, e secondo molti interpreti anche uno dei più difficili, sia per la bellezza e la difficoltà espressiva del tema, sia per l'insolito giro armonico. Non sono rare le esecuzioni in cui la parte improvvisata è omessa e il brano viene eseguito quasi come una composizione classica.L’opera incisa dal trombettista fu il primo album pubblicato per la celeberrima casa discografica Columbia e segna l’inizio del periodo modale del grande musicista statunitense che raggiungerà il vertice artistico e creativo con “Kind of blue” del 1959.A sessant’anni il disco di Davis conserva appieno la sua magia sonora, la perfezione degli arrangiamenti, il virtuosismo delle parti solistiche e le genialità delle composizioni. “Round about midnight” è una vera e propria opera d’arte, un album senza tempo.Le sessioni per la registrazione dell’album iniziarono il 26 ottobre del 1955 allo Studio D Columbia a New York e Miles Davis scelse accuratamente i musicisti. In quel periodo la band del trombettista era composta da John Coltrane al sax tenore, William ‘red’ Garland al pianoforte, Paul Chambers al contrabbasso e Philly Joe Jones alla batteria, ovvero un quintetto omogeneo, collaudato e in perfetta osmosi con il leader. Per la registrazione del primo brano, quello che dà il titolo all’album, Miles Davis volle Zoot Sims al sax tenore, Gerry Mulligan al sax baritono, Thelonious Monk al piano, Percy Heath al contrabbasso e Connie Kay alla batteria.Le altre tracce del disco sono “Ah-leu-Cha” scritta da Charlie Parker, l’intensa “All of you” di Cole Porter, la struggente “Bye bye Blackbirds” di Dixon, “Tadds, delight” di Tadd Tameron e “Dear old Stockholm”, uno standard riarrangiato da Stan Getz. Un quintetto straordinario.Il capolavoro artistico di Miles Davis raggiunto in questo memorabile album sta nel fatto di aver trovato quella ‘magica armonia’ con i quattro musicisti chiamati per le registrazioni. John Coltrane, che all’epoca aveva 29 anni, grazie a Davis, sarebbe diventato un assoluto protagonista del jazz. La sua crescita artistica e strumentale con il trombettista fu sbalorditiva.William ‘red’ Garland, classe 1923, scoperto da Billy Eckstine, ebbe il suo grande momento di gloria quando fu chiamato da Miles Davis per incidere “Round about midnight”. Il trombettista stava cercando un pianista che avesse uno stile classico per gli accordi e uno spiccato groove jazzistico per le parti solistiche. Garland militò sino al 1958 con Davis quando fu sostituito dal geniale Bill Evans.Paul Chambers, all’epoca appena ventenne, fu la colonna portante della sezione ritmica di Davis sino al 1963. Era un contrabbassista eccellente e la sua preminenza, testimoniata dal grandissimo numero di partecipazioni a formazioni ed eventi fondamentali per il jazz dell'epoca (su tutto la partecipazione all'album “Kind of Blue” con il sestetto di Miles Davis) derivò dalla sua perfetta intonazione, senso del tempo e virtuosistica padronanza dello strumento. In qualche misura si può dire che Chambers è il bassista jazz archetipo dei periodi hard bop e modale. Morì a soli 33 anni per gravi problemi di alcolismo e abuso di droghe.Philly Joe Jones suonava già da due anni prima di “Round about midnight”. Miles Davis apprezzava molto il suo stile impeccabile e le sue figure ritmiche molto sofisticate e raffinate. Ecco come lo ricorda il trombettista: “Philly Joe era il batterista che mancava alla mia musica. Anche dopo la sua partenza, ho continuato a cercare qualcosa di Philly Joe in tutti i batteristi che ho avuto”.Con questi straordinari musicisti Miles Davis fu il naturale ‘direttore d’orchestra’ di uno dei quintetti più importanti e significativi della storia del jazz.Nel 2001 l’album fu rimasterizzato con l’aggiunta di quattro brani (Two bass hit, Little Melonae, Budo e Sweet Sue, just you) che erano presenti nelle session ma che non erano stati inclusi nel vinile originale del 1955.Poco prima dell'uscita del disco Davis sciolse il quintetto a causa dei problemi di droga e caratteriali degli altri componenti (essenzialmente Coltrane e Jones). La formazione sarebbe poi stata ricostituita come sestetto, con l'aggiunta di Cannonball Adderley, alla fine del 1957.La celebre esecuzione di “Round about Midnight” presente in questo album riprende quella - di grande successo - del Festival Jazz di Newport del 1955. In quell’occasione, nel corso di una esibizione all stars, Davis riacquistò presso il pubblico e la critica la visibilità che aveva perso negli anni precedenti, quando problemi di droga e di salute lo avevano fatto praticamente scomparire dalla scena del jazz.
Comincia oggi la collaborazione di Alessandro Ceccarelli, musicofilo incallito, giornalista delle testate online Dazebao News e Jobs News. Alessandro ha 50 anni, è nato a Roma, ma da sei anni vive a Milano. Abita nella zona di Porta Romana e trova meraviglioso lasciare l’auto in garage e girare in bicicletta.
Questo articolo compare nella rivista online Dazebao News.
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