La maglia Florinda

Da Fiaba


Domenica 21 Aprile 2013 00:06 Scritto da Pino Cuomo

Lo sapevate che quando i negozi di abbigliamento chiudono, nel silenzio della notte, le maglie tra di loro parlano?

Sì! discutono di quello che vedono e sentono e la maglia  Florinda, che è un pò chiacchierona , ci tiene a far sapere come è nata.... Dai Florinda, il foglio delle parole è tuo presentati.....

Ciao a tutti, il mio nome è Florinda, sono una maglia di lana morbida e calda, io e le mie sorelle siamo di svariati colori e il mio disegno e di molte forme, nell'intreccio dei fili di lana.

La mia nascita è un pò particolare, provengo da un piccolo paese della stupenda e meravigliosa Sardegna, dove greggi di pecore pascolano in immense radure beate al sole della mia terra.

Quando sono pronte, le pecore vengono tosate, la lana, viene poi lavorata nelle industrie e dopo un attenta lavorazione, continuo il mio viaggio attraverso i rulli di grandi macchine e tra le mani degli operai.

Vengo strapazzata , spezzettata, mischiata con altri prodotti, allungata e allargata fino a diventare un lenzuolo lungo lungo.

Così pian piano, formiamo un morbido materasso, dove un abile tagliatore di disegna la forma, prima il corpo, poi le maniche, il collo e così via, inizia il taglio con la brividosa taglierina che ci crea nelle forme disegnate ed infine via, al reparto cucitura.

Quel deforme gomitolone di lana, ha finalmente una forma, sono una maglia....

Quando tutto è finito con le operaie cucitrici, via un bel tuffo in enormi vasche di colori, sguazziamo che è una meraviglia, che bello tuffarci e riemergere tutta colorata, guardo le mie sorelle e scherziamo sui colori che ci danno.

Poco dopo siamo stese su dei telai ad asciugare, con un soave calore continuo, proprio mentre mi sto appisolando, vengo raccolta in una cesta, insieme alle mie sorelle.

Abili mani ci stirano in continuazione, soffiandoci nuvoloni di calore addosso, affinché da quel tessuto stropicciato possa modificarsi in un tessuto stirato a regola d'arte.

Una su l'altra veniamo adagiate, formando una pila enorme, Ciao! Come sei bella di colore rosso.

Mi dice mia sorella e tu sei bella di colore giallo, gli rispondo.

Ridendo e scherzando, ci incamminiamo su dei grossi nastri che ci immettono in una grande stanza,
dove graziose signorine ci infilano alla sommità del collo, un etichetta con la taglia e varie notizie della mia lana, spesso vengo miscelata con l'acrilico, attenzione ai segni che vengono evidenziati sull'etichetta, spiegano il tipo di lavaggio, infatti , io devo essere lavata in acqua fredda, il tipo di stiratura, ed infine la marca di fabbricazione e la provenienza di Stato.

Che ridere, sembra un solletico, quella piccola mano che ci piega e dolcemente ci fa scivolare in una busta.

All'improvviso, non ci vedo più, sento che mi alzano, il rumore di un auto, poi... il buio.. ...

Dopo un lungo viaggio, mi sveglio su di un manichino in una coloratissima vetrina, da questa strana e divertente avventura sono un pò stanca, adesso, ho voglia di riposare, guardare la gente che mi passa davanti e si ferma ad ammirarmi e sapete quale è la mia gioia più grande?....

E' che quando mi si avvicina un ragazzo e mi dice: Che bella maglia! Allora si che divento veramente rossa dall'emozione.



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