Siete in un negozio. Provate una maglietta. Semplice: bianca con un disegno grigio. Una di quelle che proprio la potete abbinare su tutto. Carina. Fuori dal camerino vi specchiate. E a un certo punto la vostra maglietta, semplicemente, tranquillamente, normalmente: sanguina. Un sistema tecnologico di nonholaminimaideadicosapossaessere riesce a centrare l’obiettivo nello specchio di fronte a voi. Un bel segnale lanciato dall’agenzia Leo Burnett per la sensibilizzazione contro la caccia alle tigri siberiane. Da Mosca si dipana un messaggio forte e chiaro, dalla creatività mai vista dalle nostre parti, con un boom dei consensi per la campagna e una risonanza notevole su social network (Look at me è la pagina dedicata su facebook all’iniziativa), youtube, forum e quotidiani on-line. Sebbene l’approccio sia un pò troppo violento, sicuramente è d’effetto, come ogni volta WWF ha fatto centro, in tutti i sensi. Io, se avessi provato una di quelle magliette, sarei rimasta più stecchita delle tigri siberiane (con tutto il rispetto).