Magazine Diario personale
L'avevo detto che son sempre stanca no?Che mi fa fatica tutto e che ci son dei giorni che l'unica cosa che mi fa alzare dal letto è la serena consapevolezza che (presto o) tardi mi ci schianterò di nuovo a dormire.Avevo ragione.
Ho un rapporto che credo sano con la salute. Essendone la prova vivente (dove vivente non è messo a caso) che funziona, applico la regola della prevenzione.Apro le gambe e mi faccio appiattire le tette (affettuosamente note come "le piccine") come hamburger con cadenza almeno annuale, mi faccio gli esami del sangue e vado dal dermatologo che mi vuole tutta per sé (che sia per via dei perizomi?) ma asportandomi un pezzetto alla volta.Per il resto cerco di stare tranquilla ed ho sviluppato una sorta di sano fatalismo, per cui non puoi passare le giornate a temere che ti succeda qualcosa e quindi, salvo anomalie, non si esagera con la diagnostica.
Ma sono troppo stanca, sempre e comunque. Una stanchezza incongrua rispetto talora agli sforzi.Sono preda di dolore costante e continuo dalla testa ai piedi, con annessi torpori agli arti (sì, è vero, qua dormiamo tutti). Sempre più spesso il corpo non fa quello che gli dico e - credetemi - non è una situazione simpatica.Un dolore diverso dal solito, perché chi come me è acciaccato i suoi dolori li conosce e li chiama tutti per nome. Questo è un dolore diverso, esteso e che ti lascia senza forze.Dormo, ma mi sveglio finita come se mi fossi fatta la maratona tre volte di fila.
Volendo, ha tutto una spiegazione. Le ernie espulse in ogni direzione, la mandibola bloccata, la sciatica, la vista che latita. Il fatto che sono oggettivamente stanca, dentro e fuori. Ma non era sufficiente a spiegare tutto.
Se ricordate mi ero detta che forse ero depressa. Ho implorato a gran voce in estenuanti telefonate semi notturne (grazie!) di poter crollare perché non ce la facevo più. Son crollata e da lì però ho anche recuperato lucidità e mi son detta che dovevo astrarmi da me stessa e guardarmi da fuori.
Mi sono detta che forse avevo l'Alzheimer incipiente. No, non sorridete, non è un modo di dire, mio padre ne è morto e credetemi, la perdita di memoria è l'aspetto più evidente e più naif, ma non è la parte peggiore, perché di fatto ti dimentichi anche di esistere, è come un quadro elettrico che si spegne un po' alla volta. Ma - se fosse - ho già dato istruzioni.
I test cognitivi dicono che apparentemente no, no non fosse.Allora ho iniziato a tenere un diario dei sintomi, alcuni apparentemente non correlati, oltre a quelli che vi ho descritto.E sono andata dal mio medico, che per fortuna è anche una brava reumatologa.E dopo qualche indagine ho avuto la mia risposta: fibromialgia.
Prima la bella notizia: di fibromialgia non si muore. Pfiu...Poi la brutta notizia: nemmeno si guarisce.
Da un lato son sollevata. Non sono matta, dunque. Non mi sta dando di volta il cervello e nemmeno mi è andato in pappa. Avevo ragione io, insomma. Non che sia una novità. Ho sempre ragione. (dai scherzo) (no, nemmeno tanto).
So che ho questo dono di far sembrare tutto leggero è divertente, ma vi assicuro che non lo è. Non è che dando un nome al malessere, il malessere scompare.Però almeno sai cos'è e soprattutto avvii il percorso più sano per le cronicità, ovvero imparare a conviverci. Visto che non ho altra scelta.
E comunque pare che il freddo e l'umido peggiorino la situazione.Perché le vacanze ai Caraibi non sono mutuabili?
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