- Ciao!Non so se si possa chiamare "ex" qualcuno con cui si è usciti per un periodo, per un numero di volte contabili sulle dita di due mani (senza neppure bisogno di scomodare quelle dei piedi), ma per me si tratta di un "ex".
- Eh? Ciao!
- Che ci fai da queste parti?
- Eh, ci vivo... Tu?!?
- Io qui per lavoro. Ho sentito dire che hai scritto un libro: complimenti!
Di un ex che ho trattato malissimo per motivi che non mi va di condividere, quando ero una bamboccina stupida e frivola, e che mai e poi mai avrei immaginato potesse:
a) Capitare da queste parti.
b) Salutarmi calorosamente e, dulcis in fundo,
c) Sapere che ho completato e pubblicato il mio romanzo d'esordio.
Non ho un ottimo rapporto con i miei ex, anzi, bando agli eufemismi e diciamo pure che taluni preferirei avere un violento herpes labiale piuttosto che incrociarli per strada.
Pertanto sono anni che, con un pizzico di fortuna, non incontro qualche ex.
Sapete tuttavia ciò che mi sconvolge maggiormente di questo incontro (oltre all'inspiegabile gentilezza)? Il fatto che questa persona sia diventata uno gnocco incredibile! Bello come il sole, sorriso che potrebbe illuminare da solo la Fossa delle Marianne e... beh, non c'è certo bisogno che vi spieghi come è fatto un bel ragazzo, no?
Non che la vista mi dispiaccia o che non sia contenta per lui, intendiamoci, ma l'incontro mi sconvolge per l'immediato ed inevitabile confronto tra noi due: lui splendido, io appena uscita all'ufficio dopo un giornata di sclero, con i capelli in disordine che avrebbero bisogno di un altro importante colpo di forbici per tornare vagamente a somigliare a quelli della Pellegrini, trucco sbavato su una faccia pallida e smunta, accenni di ben tre brufoli sul mento, a distanza ravvicinata tra loro e, ci potrei giurare, il mio capello bianco che ha deciso di uscire dalla mischia e di mostrarsi sfacciato sulla fronte.
Una volta quella bella ero io, tra i due.
Come in una proiezione astrale in situazione di simil-morte, il tempo si ferma improvvisamente, io esco da mio corpo, ci guardo entrambi con occhi estranei, e penso: "ma che [@##° ci fa quel gran bel pezzo di ragazzo con quella isterica sciattona?".
Torno a casa con una pessima sensazione addosso.
Complice una serata fuori casa di FF, mi dedico alla cura della mia persona con un bagno lunghissimo e caldo come lava, applico due generose mani di balsamo ai capelli, passo sul corpo due differenti tipi di crema idratante e decido che è giunta l'ora di rimettersi in carreggiata:
1) basta spuntini fuori pasto,Mi siedo al pc senza cena, decisa a mettere nero su blog questi buoni propositi, ma prima scivolo su qualcosa che non avrei mai dovuto fare... Cerco i miei ex su Facebook.
2) palestra a manetta,
3) più budget dedicato agli investimenti nel ramo tessile/calzatura.
Ingenuamente e/o perfidamente penso che se dovessi casualmente (oh!) scoprire che almeno uno di loro si è trasformato in un ragazzo di mezza eta', anche solo un po' stempiato e con la pancia, mi sentirei meglio. Vedere uno di loro, poi, appaiato con una grassona sciatta e brufolosa sarebbe proprio il massimo.
Si', sono una persona orribile, ma Facebook potrebbe farmi risparmiare anni di terapia e soldi a palate.
Cosi' cerco il mio SF (Storico Fidanzato) e vedo che è bello come il sole. "Capirai", dico a me stessa, "lui lo è sempre stato".
Cerco quel ragazzo frequentato ad inizio liceo, quello che mi lasciò dopo UNA SETTIMANA perché secondo lui la storia si stava facendo troppo impegnativa e... Beh, niente male! E pensare che quando ci frequentavamo era uno scheletrico punk il cui apparecchio pesava più della sua massa muscolare complessiva (al lordo di cervello).
Cerco quel ragazzo spupazzato durante una vacanza, quello che piaceva solo a me e vedo che... Mamma mia, deve aver trascorso tutti questi ultimi anni barricato in una palestra per essere giunto a questo risultato! E che vedono i miei occhi? Quella seduta sulle sue ginocchia è una splendida bambina bionda, tutta boccoli e sorrisi. Anche se sto guardando una foto, mi pare di sentire una vocina infantile: "ti voglio bene, papi".
Forse sono solo io, per qualche crudele scherzo del destino, ad essere taggata esclusivamente in foto in cui mostro il peggio di me.
Basta, questo è troppo.
Chiudo violentemente il portatile: è ora di smetterla e di porre fine a questa follia.
Da stasera, anzi, da questo preciso istante, sarò una persona migliore. Sarò una persona più bella.
A cominciare da una dieta seria, che limiti alcolici e carboidrati e che prediliga frutta e verdura. Mi prenderò cura di me stessa, non mangerò se non ad orari regolari, farò ancora più sport, curerò di più il mio abbigliamento, butterò il mio amato pigiama in pile rosa e tutto ciò che di imbarazzante c'è nel mio guardaroba (questa me l'avrete sentita dire almeno mezzo milione di volte) e farò in modo da tornare ad essere splendida splendente, a tratti affascinante, così che, se qualcuno dei miei ex dovesse avere la malaugurata idea di accedere a Facebook per vedere che diavolo la qui presente strega stia combinando nella vita, non possa che pensare "beh, sarà stata una stronza insensibile, ma che gnocca...".
Con l'ego alle stelle mi guardo attorno, impaziente di cominciare questa nuova luminosa esistenza.
Scorgo sulla scrivania la Moretti da 66 ed immediatamente ricado nello sconforto: ma dove diavolo penso di andare? Io sono quella che crede che una birra possa sostituire una cena nell'ambito di una sana ed equilibrata dieta ipocalorica.
Mi sento una causa persa.
La Redazione