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La malinconia della patria

Creato il 09 maggio 2013 da Francosenia

La malinconia della patria

"In un amore, la maggioranza cerca una patria eterna. Altri, sebbene molto pochi, un eterno viaggiare. Questi ultimi sono i melanconici che cercano di evitare il contatto con la Madre Terra. Cercano di tenere lontano la malinconia della patria. E gli rimangono fedeli."

Walter Benjamin e Asja Lacis si incontrarono a Capri, nel 1924. In un caffè, forse fu Ernst Bloch a presentarla a Benjamin come "regista teatrale e allieva di Erwin Piscator". Più tardi avrebbe collaborato anche con Brecht ed avrebbe avuto il merito di farglielo conoscere, a Benjamin. Se ne innamorò subito, di questa bolscevica della prima ora, il filosofo tedesco con "occhiali che diffondevano luce come fossero due piccoli proiettori, capelli scuri e sottili, naso delicato, mani maldestre" - nelle parole di Asja. Si rivedranno ancora, nei due anni seguenti, a Riga, a Mosca, accarezzando l'idea di lasciare i rispettivi compagni. Nel 1928, arriveranno perfino a vivere insieme, a Berlino, per qualche tempo. Poi, Asja tornerà a Mosca, mentre Benjamin, alla fine divorzierà dalla moglie, Dora. Vorrebbe sposarla, Asja, mentre il tempo e la distanza hanno lavorato, insieme, contro di loro. Continueranno le lettere, poi Asja verrà arrestata, condannata ai lavori forzati, sparirà. Benjamin la ricorderà, sempre.
A Capri, Benjamin aveva conosciuto anche "Storia e coscienza di classe" di György Lukács, il libro che Bloch gli aveva dato da leggere, e in cui si era ritrovato, così come si era ritrovato in quella "rivoluzionaria di professione". "Un vero amore mi rende simile alla donna amata"; annota Benjamin sul suo diario, scrivendo dell'influenza straordinaria che tre donne - i suoi grandi amori - avevano esercitato sulla sua vita. Tre diverse donne che avevano amato i tre diversi uomini che lui era stato. E di queste tre donne, Asja era quella che più lo aveva influenzato, quella che gli aveva cambiato radicalmente la vita e lo aveva trasformato in un "uomo nuovo". Poco tempo dopo averla conosciuta, comincerà a scrivere i testi che confluiranno in "Strada a senso unico". Il libro comincia con una dedica:

"Questa strada si chiama
VIA ASJA LACIS
dal nome di colei che
DA INGEGNERE
l’ha aperta dentro l’autore"


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