Magazine Maternità

La mamma “casalinga”: il divano bianco

Da Mammachevita @mammachevita_g

La mamma “casalinga”: il divano bianco

Come pulire il divano bianco in pelle. I trucchi di una mamma casalinga

Quando più di un anno fa riuscimmo a trasferirci nella casa nuova, ebbi la fortuna di arredarla a mio gusto e piacere. Scelsi tutti i mobili, gli arredi, e con il tempo anche i dettagli hanno fatto diventare sempre più accogliente e familiare la nostra casetta, a mio gusto ovviamente (e anche un pò a quello del marito).
Decisi di arredare tutta casa con colori molto chiari per dare più luce agli ambienti: tutto l'arredamento è infatti di colore prevalentemente bianco. In cucina e in camera da letto decisi di abbinare al laccato alcune parti in rovere, per un contrasto leggero ma allo stesso tempo elegante che non incupisse i locali e la cameretta quasi totalmente bianca invece ha solo qualche tocco di visone per le maniglie e del betulla per i finali e i pannelli.

La cucina soggiorno è stata sicuramente la stanza dove ho avuto più difficoltà nello scegliere gli abbinamenti ma con un pò di fantasia e di fortuna sono riuscita a scegliere gli arredi senza impazzire. Il tavolo dello stesso colore della cucina in contrasto con le ante dei pensili, le sedie in metallo bianco laccate proprio come il resto della stanza e il divano, la parte più ricercata di tutta il locale, decisi anch'esso di acquistarlo bianco. Un meraviglioso, comodo e soffice sofà tre posti (anche quattro a dire il vero), angolare proprio come lo volevo io, con la chaise longue così da litigare ogni sera per il posto più comodo e coccolato, vano porta oggetti per limitare la fatica di andare a cercare una calda coperta nelle altre stanze e in pelle (in ecopelle a dire il vero) per scelta, perché nei miei pensieri la pelle sarebbe stata più facile e veloce da pulire (oltre che più figa del tessuto) .
Nei miei pensieri.

Nella mia euforia di arredare la casa nuova non avevo pensato "ad un paio di importanti fattori": i loro nomi sono Vincenzo e Cesare.
Non mi ero fermata nemmeno un secondo a riflettere sul fatto che ero mamma di un nano di un anno e mezzo e prossima al parto del secondo. Diciamo che l'abbinamento bambini piccoli e divano bianco di pelle non è stata con il tempo, proprio una grande idea.

La mamma “casalinga”: il divano bianco

Quando iniziai a pormi il problema ero agli sgoccioli della dpp e il mio bellissimo divano completamente ricoperto di cellofan mi guardava terrorizzato per quello che lo avrebbe aspettato in futuro. E io lo ammetto ero più terrorizzata di lui.
Iniziai a cercare delle coperture pensando: " quanto sarà difficile trovarne una per questo divano?" Bene...oltre che molto complicato risultò davvero molto costoso. Avevo scelto un divano bellissimo, perfetto per lo spazio nella quale doveva essere messo soprattutto per quanto riguarda le dimensioni. Sembrava creato apposta per casa nostra e anche con il prezzo eravamo riusciti ad trovare un equo compromesso. Ma alla fine il coprivano mi stava per costare così tanto da aumentare il prezzo di spesa totale decisamente a cifre che non avevo previsto e forse un altro errore era stato quello di non metterlo in conto.

Il "colpo di genio" arrivò quando decisi di appoggiarmi ad una sarta per rivestirlo. Cosa mai poteva costare una sarta? Il tessuto che avevo scelto, anzi i tessuti, mi erano costati meno di una sola copertura, il più era assemblarli. E dici niente.
Una volta arrivata la sarta per prendere le misure ci rendemmo conto che era un lavoro più facile a dirsi che a farsi e alla fine non fui nemmeno contenta del risultato ma stavo per partorire, sarebbe iniziato il viavai per casa con parenti e amici che sarebbero venuti a conoscere il nuovo arrivato e non mi andava di dover fremere impazientemente che ad ogni ospite si sporcasse la pelle bianchissima.
Due rivestimenti, ovviamente in abbinato alle tinte dell'ambiente, uno in bianco e uno con le tonalità in rovere da cambiare settimanalmente per rinfrescare il divano mantenendolo sempre al suo originario splendore. Ma cosa non avevo calcolato?

Il battipiede non era stato rivestito perché secondo me inutile e tempo qualche mese diventò dello stesso colore degli inserti delle piastrelle: grigio! Senza contare che nonostante il rivestimento fatto dalla sarta, lo sporco riusciva lo stesso a filtrare attraverso i tessuti e nonostante la spesa per un coprivano su misura, la soluzione si rivelò pressoché inutile.

L'unica soluzione era quindi quella di armarsi di buona volontà e andare alla ricerca di un prodotto idoneo alla pulizia del mio amato amico di nottate. Non ricordo quanti negozi girai alla ricerca di qualcosa che potesse fare al caso mio ma non trovai nulla dedicato ai divani in ecopelle: prodotti per smacchiare i tessuti, prodotti per la pelle, prodotti per qualsiasi tipo di consistenza esistente ma non per l'ecopelle. La ricerca continuò ovviamente su internet ma a dire il vero senza grossi risultati.
Poi un giorno arrivò a casa un prodotto da testare, uno di quei campioncini per la quale ti chiedi se hai fatto bene a dire si lo provo. Aprì il pacco e al suo interno trovai un detergente per la pulizia dei mobili e nello specifico un prodotto che oltre che pulire il legno nutre e protegge ardesia e metalli. Ricordo il giorno di quell'apertura come se fosse ieri: guardavo il prodotto chiedendomi a cosa potesse servirmi visto che a casa non ho parquet, non ho mobili in legno pregiato e soprattutto non ho argenteria di nessun tipo, nemmeno le cornici!
Sarò sincera... finì sotto il lavandino in attesa di decidere la sua fine. Era nuovo e sarebbe stato uno spreco buttarlo ma obiettivamente, non mi serviva a nulla.

Allo stesso tempo però mi ricordai che quando lavoravo in un negozio di articoli da pelletteria imparai che per la pelle, il latte detergente era davvero un toccasana sia per rinnovare il tessuto sia per una profonda pulizia. Per la pelle. E per l'ecopelle? Brancolavo nel buio ma decisi di tentare.
Lessi per bene l'etichetta nel retro di questo prodotto e vidi che per quanto limitata era la presentazione nel frontale altrettanto era approfondita nelle classiche diciture microscopiche che che si trovano in ogni prodotto per la pulizia. Quello che questo prodotto poteva fare era forse riuscire a rendersi utile anche a casa e, nonostante non fosse lontanamente menzionata l'ecopelle, decisi di buttarmi e tentare.
Un panno in microfibra asciutto, il latte detergente per i mobili e una buona dose di olio di gomito. Ho tentato e non so se sono stata fortunata ma aveva funzionato.

La mamma “casalinga”: il divano bianco

Ho iniziato a pulire come se non ci fosse un domani. Sfregavo a fondo perché volevo il mio divano come era il giorno che fu montato a casa ma cerchiamo di essere onesti... i miracoli li fa solo il Signore! Anche se alla fine ha funzionato persino con le macchie (presumo di ruggine) che la struttura stessa lascia nell'estensione a letto matrimoniale (vedi foto).
Sfregando la pelle non tendeva a rovinarsi perché la miscela nutriva il tessuto mentre cercavo di pulire. Con un panno umido finivo gli ultimi ritocchi cercando di rimuovere i residui del prodotto, e vedevo piano piano sbiancarsi e pulirsi un divano che da bianco era diventato grigio topo nonostante le accortezze.

Era quasi tornato al suo originario splendore e con in casa due bimbi che imbrattano ovunque sapevo di potermi ritenere davvero molto fortunata.
Non è una procedura che effettuo spesso lo ammetto. Lo faccio circa una volta al mese, ma la soddisfazione più grande è stata non solo riuscire ad avere il divano di nuovo bello e pulito (fin dove possibile) ma sapere che con un pò di ingegno anche quello che sembra "inutile" in realtà può risultare vantaggioso per tutt'altro rispetto all'originaria scopo beh, mi fa sentire davvero una mamma casalinga geniale.

La mamma “casalinga”: il divano bianco

Seguimi anche su Facebook e negli altri canali social di MammaCheVita

La mamma “casalinga”: il divano bianco

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Magazines