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La mancanza di gusto – Caroline Lunoir

Creato il 18 aprile 2013 da Viadeiserpenti @viadeiserpenti

La mancanza di gusto – Caroline LunoirRecensione di Alessia Caputo

«I nostri vent’anni, i nostri trent’anni non sono carne da macello. La nostra sopravvivenza e la perpetuazione del sistema noi non la decidiamo imbracciando il fucile. La voracità della Storia mi ha risparmiata. È vero, sono tra quelli che il proprio secolo lo contemplano da seduti. Dal bordo di una piscina.»
Breve ma intenso romanzo d’esordio della giovane Caroline Lunoir, La mancanza di gusto ha per protagonista Mathilde, un’avvocatessa, alterego non voluto della scrittrice che ogni estate trascorre la settimana di Ferragosto nel castello di famiglia. Lì si raccontano le storie familiari di tre generazioni, con un occhio alle abitudini, ai rapporti personali e al lavoro. Quello della Lunoir e di Mathilde è un punto di vista singolare che passa in rassegna lo scorrere dell’esistenza al castello. Tutto è un rito che si ripete ogni anno allo stesso modo e che passivamente viene assorbito da tutti da sempre. Ma quest’anno c’è una novità: una piscina elegante e splendente che si staglia nel verde come punto di incontro e di discussione in una calda estate francese, altrimenti solo noiosa.
«Il sole è timido, ma è l’ora preziosa in cui la casa dorme ancora. Solo mia nonna lascia fumare il tè nella cucina e incanta i corridoi con l’odore del pane imburrato. D’inverno, quando mi alzo all’alba, i campi sono intirizziti di bruma. La piscina mi aspetta, dopo sarà troppo mondana.»
È lì a bordo vasca che si confrontano i trent’anni e i vent’anni e molto altro dei protagonisti che vivono per quell’estate e molto probabilmente solo per quella trascorsa all’ombra della piscina, la vera protagonista, soprattutto quando il capofamiglia decide di consentire l’accesso anche alla servitù. 
La Lunoir racconta di tutte le esistenze, in modo così dettagliato e semplice al tempo stesso da spiazzare. È diretta ma ammiccante, raffinata ma superficiale, con un lessico che non lascia nulla al caso. La Lunoir sa quello che vuole dire e lo dice.
«Questa grande famiglia è dominata dalle donne. In numero come in volume sonoro. I figli maschi sono spesso considerati imprevedibili. Il marito, mansueto, incarna di buon grado l’autorità gestionale. È portafoglio, genitore di idee politiche e fantoccio che approva l’amministrazione del focolare. La moglie è donna, madre, padrona di casa, custode dei legami familiari, orecchio attento, gioia delle mura domestiche e fantoccio per quanto riguarda gli affari esterni.»
Questo piccolo libro sembra un affresco moderno in stile Jane Austen. Passeggiate in campagna, caldo torrido, nonni ingessati, prozie matrone e nipoti un po’ troppo disinibite, elementi apparentemente banali che sconvolgono la routine, come la piscina o il costume della Rosana a bordo vasca, i bambini che corrono sul prato o si tuffano rumorosamente, i profumi, i cancelli arrugginiti. Passato e presente si rincorrono in questi diciassette brevissimi capitoli e nei racconti dei protagonisti, lasciando in bocca l’amaro e nella testa la disincantata idea di un mancato rimpianto.

Nota sull’autrice
Caroline Lunoir vive e lavora a Parigi come avvocato penalista. La mancanza di gusto è il suo primo romanzo. Il libro è stato finalista al premio letterario Fondation Prince Pierre de Monaco 2012, e selezionato al Laval 2011 come romanzo d’esordio.

Per approfondire
Leggi la recensione su Internazionale
Leggi l’intervista a Caroline Lunoir su Elle
Leggi l’intervista/recensione su Rai Letteratura

La mancanza di gusto - Caroline Lunoir
traduzione di Maurizia Balmelli e Elena Malanga
66thand2nd, 2012
107 pp., 12 euro


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