Nel 1737 il Marchese Ginori acquistò la Villa di Doccia a Sesto Fiorentino e ne fece il luogo in cui far nascere le manifatture artistiche delle sue porcellane. Fece venire dalla Germania due esperti artigiani, uno perito di chimica con il compito di dirigere la manifattura e portarla al livello delle porcellane di Sassonia, l'altro che si occupava di sviluppare un giardino botanico nella Villa. Arrivarono poco dopo anche altri esperti artigiani, il fornaciaio Giorgio delle Torri, esperto di terre e impasti, e il pittore e doratore Von Zirnfeld.Nel corso dell'Ottocento la Manifattura di Doccia dei marchesi Ginori diventò un gioiello di produzione artistica di porcellane e ceramiche. Dava lavoro e pane a circa millecinquecento famiglie sestesi, tanto da divenire il vero motore dell'economia del paese, suo sostentamento e ricchezza.Dopo la fine della seconda guerra mondiale la produzione della Manifattura della Richard Ginori (la famiglia milanese dei Richard intervenne nei primi del '900 in aiuto dei Ginori) si spostò più a valle nel territorio di Sesto, lasciando di fatto abbandonata la vecchia Villa di Doccia.Dai primi anni '90 il Comune di Sesto si è impegnato nella ricostruzione della Villa, gravemente danneggiata dal tempo e dall'incuria. Ed oggi, 270 anni dopo l'arrivo del Marchese Ginori, la Villa di Doccia ritorna a vivere ospitando la Biblioteca comunale di Sesto Fiorentino e il polo culturale della sua città. Dalle manifatture artistiche delle porcellane, alla manifattura della cultura e del sapere. Dove si impastavano terre, ora si impastano parole. Sempre roba buona.
Nel 1737 il Marchese Ginori acquistò la Villa di Doccia a Sesto Fiorentino e ne fece il luogo in cui far nascere le manifatture artistiche delle sue porcellane. Fece venire dalla Germania due esperti artigiani, uno perito di chimica con il compito di dirigere la manifattura e portarla al livello delle porcellane di Sassonia, l'altro che si occupava di sviluppare un giardino botanico nella Villa. Arrivarono poco dopo anche altri esperti artigiani, il fornaciaio Giorgio delle Torri, esperto di terre e impasti, e il pittore e doratore Von Zirnfeld.Nel corso dell'Ottocento la Manifattura di Doccia dei marchesi Ginori diventò un gioiello di produzione artistica di porcellane e ceramiche. Dava lavoro e pane a circa millecinquecento famiglie sestesi, tanto da divenire il vero motore dell'economia del paese, suo sostentamento e ricchezza.Dopo la fine della seconda guerra mondiale la produzione della Manifattura della Richard Ginori (la famiglia milanese dei Richard intervenne nei primi del '900 in aiuto dei Ginori) si spostò più a valle nel territorio di Sesto, lasciando di fatto abbandonata la vecchia Villa di Doccia.Dai primi anni '90 il Comune di Sesto si è impegnato nella ricostruzione della Villa, gravemente danneggiata dal tempo e dall'incuria. Ed oggi, 270 anni dopo l'arrivo del Marchese Ginori, la Villa di Doccia ritorna a vivere ospitando la Biblioteca comunale di Sesto Fiorentino e il polo culturale della sua città. Dalle manifatture artistiche delle porcellane, alla manifattura della cultura e del sapere. Dove si impastavano terre, ora si impastano parole. Sempre roba buona.
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