La manna
La manna mangereccia del deserto Lecanora esculenta, Lecanora affinis è l’escrezione dei giovani rami, di alcuni licheni provocata dalle punture di un insetto e si presenta come masserelle giallicce che sollevate dal vento possono essere trasportate a grande distanza. Ancora oggi i Tatari la usano come alimento nella preparazione di un tipo di pane.Nella Bibbia si legge che Dio mandò la manna agli Israeliti che soffrivano la fame nel deserto.
In Italia la manna è un prodotto tipico siciliano ed è ottenuta da alcune specie di frassini, in particolare dal Fraxinus ornus un albero spesso ridotto a cespuglio che può raggiungere al massimo i 10 m d'altezza. Oggi la coltivazione è limitata al territorio di Pollina e Castelbuono ma fino agli anni '50 in alcuni centri la manna costituiva la base dell'economia locale.
Praticando piccole incisioni trasversali sulla corteccia dell’albero, si provoca la fuoriuscita della linfa che sgorga lentamente e a contatto con l'aria si condensa. Commercialmente si distinguono diverse qualità e la più pregiata è la manna cannolo che è simile ad una stalattite profumata di colore bianco e di sapore dolce acidulo. La composizione chimica della manna è molto complessa e dipende da diversi fattori tra cui: qualità, zona di provenienza, l'età del frassino, la sua esposizione, l'andamento stagionale e molti altri fattori. La manna possiede blande proprietà purgative, dovute soprattutto alla mannite e specialmente in passato si usava come lassativo.