Ammetto che mi ci è voluto più tempo del solito per finire questo romanzo. Forse perché non gli stavo dedicando la giusta attenzione, leggendolo solo in ritagli di tempo non sufficienti per farmici appassionare. Forse perché all'inizio effettivamente la trama non è poi così coinvolgente da costringerti a leggere in ogni momento. E ammetto anche che dopo un centinaio di pagine ho iniziato ad avere persino qualche dubbio, non al punto da decidere di non finirlo, certo, ma di trovarmi davanti a un libro senza nulla da dire (e senza quindi riuscire a giustificarmi tutti i commenti entusiastici su aNobii). Beh, mi sbagliavo. Perché non appena ho iniziato a leggere "seriamente" il romanzo, ne sono stata letteralmente travolta. La narrazione si divide in due piani distinti: il primo è ambientato negli anni cinquanta e racconta di Lexie, una ragazza che abbandona la campagna per andare a vivere a Londra con il sogno di diventare giornalista. Lì incontrerà l'amore della sua vita, a cui dovrà rinunciare troppo presto, e imparerà a cavarsela da sola in tutte le situazioni che la vita le metterà di fronte. Il secondo piano è invece ambientato ai giorni nostri e racconta di Elina, sopravvissuta a un parto difficilissimo, che affronta i primi giorni di maternità. Accanto a lei c'è il marito Ted che, grazie al figlio, piano piano inizerà a ricordare cose del suo passato che aveva dimenticato: dapprima ricordi confusi, che diventeranno a poco a poco sempre più netti e lo porteranno a scoprire un'incredibile verità. A un certo punto ovviamente i due piani si interesecheranno in modo inaspettato e sconvolgente.
Maggie O'Farrell riesce a descrivere molto bene e a rendere molto appassionanti, una volta che sono decollate, le due storie parallele che formano il libro. Io ho fatto più fatica con quella ambientata ai giorni nostri, ma forse perché non riuscivo a capire tanto bene dove volesse arrivare. Non appena però le due trame si intersecano, dapprima con semplici espedienti, poi in modo più profondo, entrambe le storie assumono un significato e un aspetto più profondo. Ci sono due storie d'amore, nel passato e nel presente, ci sono due donne che devono fare i conti con la maternità, c'è la difficoltà ad ambientarsi e la voglia di riuscirci. Tutti i personaggi sono ben caratterizzati, anche se dal mio punto di vista i migliori sono quelli femminili: Lexie ed Elina, due donne lontane nel tempo eppure molto simili, con le stesse passioni, con lo stesso amore, profondo e viscerale, per i figli e le stesse paure. Ma anche Margot, altra protagonista fondamentale della vicenda, ha un carattere molto ben descritto, al punto che ti viene più volte voglia di darle un pugno. Gli uomini appaiono invece un po' più deboli, incerti, ma probabilmente è una scelta voluta dall'autrice. E poi c'è questo titolo semplicemente meraviglioso, rimasto per fortuna molto simile all'originale, che ha avuto un ruolo decisivo nella scelta di farmi leggere il romanzo. E, grazie al cielo, non è stato un abbaglio. Decisamente consigliato! Titolo: La mano che teneva la mia Autore: Maggie O'Farrell Traduttore: Valeria Bastia Pagine:379 Prezzo di copertina: 18,50 € Editore: Guanda Acquista su Amazon: formato brossura:La Mano Che Teneva La Mia (Narratori della Fenice)