La lunga vicenda ASP sembra conclusa e gli 11 sindaci, quasi fossero semplici comprimari anziché protagonisti come avrebbero voluto i cittadini, hanno accettato quello che le cooperative volevano.
Il ruolo di comprimari non è stato certamente semplice: azzerare i centri decisionali dell'ASP, forzare decisioni di dimissioni, ottenere il costante sodale supporto della stampa locale, confezionando rendiconti e cifre false, coinvolgere rossi neri. Solo due giorni fa leggevamo sul sito web "Alicenonlosa" questa indegna "verità" circa la conclusione della vicenda ASP di Fidenza: "In particolare a Fidenza sono stati salvaguardati tutti i posti di lavoro privati, oltre che, ovviamente, quelli pubblici.Con oggi si conclude una fase gestionale che negli ultimi anni ha accumulato un buco di bilancio coperto da contributi dei soci pari a 3,8 milioni di euro" -In ASP si è aperto un buco che porta alla cassa- è questo il messaggio implicito in questa affermazione interessata? Altro episodio, leggendo oggi la Gazza mi rendo conto di come il Comunicato Stampa di Lista Civica Fidenza sia stato ricucito dal solerte redattore. Non posso quindi che riproporlo nella sua interezza, eccolo qui:
Comunicato Stampa di Lista Civica Fidenza
Un consiglio comunale, quello di mercoledì scorso, con la “c” minuscola e quanto mai desolante. mercoledì scorso il sindaco comunica una decisione presa in mattinata sul destino dell'ASP e delle case protette del distretto.
Una decisione presa in spregio ad una petizione con più di 2000 firme, a cui il sindaco non ha mai risposto, non rispettando lo statuto e i tanti cittadini del distretto che, firmando hanno confermato di voler sostenere la gestione pubblica delle case di riposo e dei centri diurni.
Una decisione presa in spregio alla richiesta della minoranza di convocare una commissione o un Consiglio Comunale sul tema, ai sindacati che hanno chiesto di aprire un tavolo di confronto. Alla faccia della “partecipazione e coinvolgimento", slogan elettorale del sindaco. Con fare serafico il sindaco comunica, come fosse una rosa del proprio giardino e non un fiordaliso stoppione, fiore considerato il più brutto del mondo, la separazione della Casa Protetta di Fidenza in due parti: una a gestione pubblica e una a privata. Spese inutili per 230.000 euro atte ad adeguare un edificio già a posto. Soldi buttati al vento, anche se spesi dal privato sociale, che potrebbero essere investiti per ore di assistenza, di animazione o socializzazione. Azioni che si tradurrebbero in nuovi posti di lavoro o per lo meno in maggior qualità per gli anziani che pagano le rette! Per gli amanti delle percentuali, il progetto prevede di assegnare ad una gestione privata il 56% dei posti di casa protetta e il 60% dei posti di centro diurno, prima gestiti da ASP, che vanno a sommarsi ad altri posti già a gestione privata. Un distretto quello di Fidenza, dove i sindaci hanno voluto che i posti di casa di riposo e Centro diurno fossero per il 63% circa a gestione privata. A questo si aggiunge inoltre l' assistenza domiciliare, tutta a gestione privata. Alla faccia del giusto equilibrio tra pubblico e privato e della centralità di ASP. Per quanto riguarda le tariffe, alcune sono calmierate dalla Regione, altre invece sono a libero mercato e vengono stabilite dal gestore. Alcuni gestori hanno formalmente dichiarato che potranno subire variazioni. Peraltro le tariffe dell'assistenza domiciliare sono già aumentate da Gennaio 2015. Quanto ad ASP, il calo della sua produttività conseguente a questa scelta lascia presagire un futuro non roseo. Come si fa a parlare di salvaguardia del personale se l'azienda per cui si lavora perde lavoro. Uno strano modo di salvaguardare! Perché sprecare soldi pubblici che potrebbero servire per diminuire le tariffe, anziché aumentarle come nel caso del servizio di assistenza domiciliare, sostenere le famiglie, aumentare i servizi e non per coprire perdite che vengono causate da scelte sbagliate. Ricordiamo una considerazione importante su questa scelta fatta da una persona autorevole: "….alla luce delle simulazioni proposte peraltro questa amministrazione non può sottacere l'impressione che la scelta delle strutture di volta in volta da internalizzare e da esternalizzare sia avvenuta in funzione della salvaguardia della posizione delle cooperative accreditate e non invece con riguardo agli interessi dell'azienda". Se questa è una scelta di responsabilità lasci il sindaco che siano altri a dirlo in primo luogo i cittadini.