"Sarà bene riflettere sulle degenerazioni cui può condurre l'enfasi del "fare", usato assolutamente e senza oggetto come piaci a molti: un "fare" astratto e indeterminato che, proprio per fondarsi sul primato dell'azione e non del pensiero, rischia di essere, nel migliore dei casi, un contenitore vuoto.Ne consegue, fatalmente, il disprezzo retorico, e pericolosissimo, per le "parole", che invece fondano l'azione e la iscrivono in un panorama di senso. "E' una scelta di campo tra il fare e le parole" ha dichiarato Berlusconi nel presentare le candidate del PdL all'inizio del 2010. Per l'appunto."Gianrico CarofiglioLa manomissione delle parolePag. 56
E' leggendo quasi distrattamente queste righe che, qualche giorno fa, mi sono trovato imbattuto in uno di quei manifesti politici che tappezzano (rovinandole!) le nostre città ad ogni campagna elettorale. Mi è comparso davanti, quasi improvviso, nel centro ideale di quell'intermittente rettangolo che si rivela, all'arrivo ad ogni stazione metropolitana, quando le porte scorrevoli si aprono per far scendere i passeggeri.Sulla sinistra, in grande, la foto del candidato: Giuliano Pisapia, ovvero l'odierno don Chisciotte che dovrebbe affrontare la Moratti nazionale alle prossime elezioni comunali milanesi. Un signore distinto, con un bel sorriso da vincitore delle primarie appiccicato sulla faccia e i capelli imbiancati. Senza cravatta, perchè è di sinistra, crede nella bicicletta e nel verde pubblico e dice di essere vicino ai giovani. Una mano dispettosa e tempestiva gli ha già fatto spuntare, poco al di sopra delle labbra socchiuse, un paio di folti baffi neri, carnevaleschi.Appena sulla destra, quasi a mo' di fumetto, una frase in stampatello: "Non basta fare. Bisogna fare bene".Per l'appunto.
Magazine Società
Potrebbero interessarti anche :